una foto in cui si osserva il campo riso poco prima della raccolta

Diatomee in risaia

Le diatomee, al pari di altri bioindicatori già ampiamenti utilizzati in contesti fluviali, possono rendersi utili alla valutazione di ambienti agricoli, incentivando un approccio più olistico nella gestione di questi siti, spesso assoggettati a dinamiche colturali problematiche. In questo contesto, divengono utili strumenti di analisi e approfondimento, raccontando una realtà difficilmente riassumibile con analisi più settoriali. A questo scopo, è stato condotto uno studio in due ambienti risicoli e il loro canale di rifornimento idrico, in provincia di Pavia in Lombardia. La colonizzazione da parte delle diatomee è stata valutata con l’ausilio di piastrelle utilizzate come substrati artificiali, 30 per ciascun sito. I prelievi e le analisi si sono svolte nell’estate 2023, durante i quali ciascun substrato è stato analizzato in termini quantitativi e qualitativi, come livello di biomassa e composizione specifica e funzionale delle comunità.

substrati artificiali utilizzati per analizzare la colonizzazione delle diatomee in ambiente di risaia

Le caratteristiche ambientali hanno sottolineato una grande peculiarità sito-specifica; alte temperature giornaliere, forte radiazione luminosa ed elevato impatto antropico dovuto a trattamenti chimici ripetuti nel corso del tempo. Le comunità diatomiche si sono dimostrate responsive a tali influenze esterne e alle caratteristiche climatiche localizzate, plasmandosi di conseguenza e modificandosi nel corso del tempo. In totale sono state identificate 72 specie nei tre siti. Tra i generi più abbondanti erano presenti Nitzschia, Navicula e Planothidium in risaia, nonché Amphora e Caloneis in canale, con grande predominanza delle guild motile e low profile e la quasi assenza delle guild high profile e planctonik. Tra le altre, è stata identificata una specie non ancora riscontrata in territorio italiano, Planothidium incuriatum, il cui ritrovamento sarà funzionale a inquadrarne le necessità ecologiche e ambientali per futuri approfondimenti. Questi risultati confermano la validità delle diatomee nella valutazione degli ambienti risicoli. Infatti, le differenze in composizione specifica sono coerenti con le caratteristiche ecologiche presenti nei tre ambienti. Inoltre, l’ambiente agricolo è da tempo oggetto di particolare attenzione da parte delle principali normative italiane ed europee sulla protezione della salute umana e ambientale. In quest’ottica, le diatomee insieme agli altri componenti del periphyton, sono state spesso considerate utili per ridurre la concentrazione di metalli pesanti in acqua, con notevoli vantaggi per la salute umana e una maggiore qualità del prodotto finale coltivato.

Ultimo aggiornamento: 27/12/2024 12:18