7 - 500 anni di vita per il "monumento" dell'Alevé
Le nostre #emozioni - per ora virtuali - proseguono con un volo in alta Valle Varaita, più esattamente nel gran bosco dell'Alevé.
Forse non tutti sanno che, a pochi minuti di cammino oltre il lago Bagnour a 2.010 metri d'altezza (coordinate per chi vuole vedersi la zona da Google Maps: 44°36'47,07" e 7°04'41,62") si può incontrare un enorme cembro, che ha sfidato il tempo, le avversità atmosferiche, la storia.
Da alcuni anni è stato riconosciuto, a seguito di una voluminosa e documentata richiesta presentata dal Parco del Monviso, come "albero monumentale" ed inserito nell'apposito registro nazionale, questo è il link:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260
Il Pino Cembro monumentale, con l'evidenziazione della figura umana. Fotografia: Claudia Bertinat
La nostra guardiaparco Claudia Bertinat ha immaginato in questo racconto la storia dell'albero.
Il maestoso Pino cembro del Lago Bagnour, albero monumentale, si racconta...
“Cari escursionisti, vi racconto la mia storia:
i miei antenati pini cembri sono giunti dal nord-est sino alle Alpi in momenti climatici più freddi di quello attuale, conquistando queste vallate a più riprese ad ogni minimo accenno di ritiro dei ghiacciai alpini durante l’ultima glaciazione, nel periodo in cui in Europa si andava insediando l’odierno Homo sapiens.
Ed io sono nato all’incirca 500 anni or sono, quando - da altre parti - si scopriva il Nuovo Mondo e Niccolò Copernico proponeva la sua rivoluzionaria interpretazione del sistema solare. Forse grazie alle rigidità invernali di quegli anni, considerati come una piccola era glaciale, sono riuscito a sopravvivere al riscaldamento del clima degli ultimi millenni, crescendo molto lentamente.
Arrivando in un lontanissimo passato da paesi nordici, ho aghi e vasi conduttori adattati a resistere alle basse temperature. Al loro interno si accumulano, infatti, sostanze zuccherine e resine che li proteggono dal congelamento.
Oggi offro ristoro e rifugio a molti abitanti delle montagne, dalla nocciolaia ai picchi che costruiscono il nido nelle cavità del mio tronco, a molti insetti e roditori.
Soffermandoti alla mia base pensa a quanta storia ho visto scorrere…Sono nato in quella che era chiamata “Repubblica degli Escartons”, ho assistito da queste pendici alla prima scalata del Re di Pietra (1861) e nel 2016 ho visto la nascita del Parco del Monviso e infine ho goduto della mia proclamazione a maestoso Albero Monumentale d’Italia!”
CARTA D’IDENTITÀ
NOME: Pino cembro (Pinus cembra L.)
NATO: a pochi metri dal Lago Bagnour con un’età stimata in 500 anni circa
ALTEZZA: 18 m
CIRCONFERENZA a petto d’uomo: 360 cm
Cos’è un albero monumentale? Ai sensi dell’attuale normativa si intende un albero secolare che abbia il carattere di raro esempio di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che rechi un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali. (L. 10/2013)