un fitto gruppo di pipistrelli sulle volte di pietra dell'abbazia di staffarda

Il monitoraggio dei chirotteri

Il Parco del Monviso ospita sul suo territorio due importanti colonie di chirotteri, una riproduttiva presso l’Abbazia di Staffarda nel SIC IT1160041 Boschi e colonie di chirotteri di Staffarda e l’altra ibernante presso la ZSC IT1160037 Grotta di Rio Martino.

La Grotta di Rio Martino è stata riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione nell’ambito della Rete Natura 2000 in quanto si tratta del più importante sito di svernamento (a livello nazionale è l'unico tuttora conosciuto) di un piccolo pipistrello, il Barbastello.

Ai sensi delle Misure di conservazione del sito, ogni anno il Parco del Monviso in collaborazione con ricercatori specializzati, si occupa di garantire un monitoraggio della chirotterofauna presente nella grotta nel periodo invernale. Oltre al Barbastello sono presenti anche Myotis emarginatus, Myotis blythii, Pipistrellus sp. e Miniopterus schreibersii.

La presenza di M. schreibersii è particolarmente rilevante: si tratta infatti di una specie che forma grandi colonie in ambito appenninico e mediterraneo, ma della quale si conosce in Piemonte un unico sito certo di presenza (in comune di S. Vittoria d’Alba), in cui, negli ultimi anni, sono stati osservati sporadicamente singoli esemplari.

Proprio per evitare di disturbare i pipistrelli durante il delicato periodo di ibernazione, è vietato l’ingresso in grotta, e se non a fini scientifici specificatamente autorizzati, da Novembre ad Aprile. In particolari condizioni meteo-climatiche la riapertura del periodo di visite può slittare di qualche settimana a tutela della eventuale presenza ancora in grotta di chirotteri in fase di riposo invernale.

Il Sito di Interesse Comunitario di Staffarda ospita invece una colonia riproduttiva di chirotteri appartenenti alle specie vespertilio maggiore (Myotis myotis) e vespertilio di Blyth (Myotis blythii).

All’inizio della primavera, più o meno ad aprile, le femmine di pipistrello si radunano in una stanza del chiostro dell’Abbazia di Staffarda, dove rimangono fino ad autunno inoltrato, il tempo necessario per far nascere e crescere il loro piccolo. Le femmine di pipistrello hanno scelto come nursery una stanza di trenta metri quadri, un tempo unico locale riscaldato, adiacente al chiostro e al laboratorio dei monaci.

Fra il 2004 e il 2018, i numeri rilevati nel sito di Staffarda sono risultati variare un minimo di 763 (anno 2018) ed un massimo di 1402 (anno 2007) esemplari di età ≥1 anno. Sono state registrate variazioni cospicue in anni consecutivi (ad es.: un anno con un massimo di esemplari, seguito da un anno con minimo e poi nuovamente un massimo), che fanno pensare a momentanei spostamenti di esemplari più che a reali incrementi o decrementi demografici.

Nel periodo di presenza della colonia nell’Abbazia è possibile vedere i pipistrelli, di giorno, su un monitor posto esternamente al sito di rifugio grazie a tre webcam collocate nel rifugio nel quadro delle attività all’interno del progetto “Riqualificazione ambientale del comprensorio Agro-Forestale di Staffarda. PSR 2007-2013, misura 3.2.3, azione 1), tipologia b)” (Progetto PSR).

La protezione della colonia dell’Abbazia di Staffarda rappresenta un'iniziativa di rilevanza internazionale e un esempio di tutela integrata dei beni culturali e ambientali cui hanno variamente contribuito, negli anni, Fondazione Ordine Mauriziano, Stazione Teriologica Piemontese, World Wildlife Fund, Parco dei Laghi di Avigliana (Centro Regionale Chirotteri) e Parco del Monviso.

Ultimo aggiornamento: 01/12/2021 12:16