fotografia astronomica della galassia M31 Andromeda
La galassia M31 Andromeda

47 - Con gli occhi al cielo

Fotografare il cielo notturno e i corpi celesti che lo percorrono è un’attività di grande fascino, ma non alla portata di tutti. Ci vogliono passione, dedizione, tempo, un’attrezzatura in grado di fermare ed elaborare in post-produzione quello che avviene sopra al nostro pianeta.

Silvano Depetris, giovane artigiano di Bagnolo Piemonte, è un appassionato astrofotografo autodidatta e ha deciso di condividere con noi in un lungo ed emozionante racconto la sua passione, fornendo anche qualche consiglio utile per chi vorrà approcciarsi a questo particolare genere fotografico, ideale da mettere in atto in tanti territori del nostro Parco.

Con gli occhi al cielo

Da sempre alzando gli occhi al cielo ho provato interesse per le stelle e quando ne avevo occasione mi divertivo a cercare delle figure nelle costellazioni oppure negli asterismi con le stelle principali più luminose. Poi un giorno come tanti, dopo una giornata di lavoro, mi imbatto nella pubblicità di un telescopio che poteva essere comandato a distanza da un cellulare. Mi incuriosisce molto, voglio saperne di più e inizio a cercare informazioni su internet. Le letture mi appassionano tanto da dedicare gran parte del mio tempo libero allo studio. Ed ecco che arriva il mio primo telescopio: un Celestron C8 da 203 mm. Con grande meraviglia inizio ad osservare il cielo e il mio interesse si focalizza subito sulle nebulose: essendo inverno, l’esplorazione parte dalla più famosa del cielo di quella stagione, la M42 (MESSIER 42): grossa e visibile anche ad occhio nudo sotto la cintura di Orione.

fotografia astronomica della nebula M42 Orion
La nebulosa M42

Ben presto però mi accorgo che non mi basta più la sola osservazione visuale, che a causa della conformazione dei nostri occhi non potrà mai distinguere le infinite bellezze che il cielo ci può dare. Ed ecco che acquisto la mia prima camera planetaria: una telecamera appositamente costruita per essere collegata ad un telescopio. Ha inizio il mio viaggio esplorativo.

Mi concentro su filmati della Luna e dei pianeti Giove e Saturno, che elaboro con appositi software e trasformo in fotografie che non hanno nulla a vedere con quello che i nostri occhi poterebbero visualizzare. Gli oggetti fotografati mostrano colori e dettagli invisibili a occhio nudo e l'astrofotografia diventa anche un modo per superare i limiti dell'occhio umano. Infatti, anche se l'osservazione dal vivo dell'universo è estremamente affascinante, il nostro occhio è poco sensibile in condizioni di scarsa luce. Potete immaginare l'occhio umano come una fotocamera che può effettuare solo 1/10 di secondo di posa. Con le camere fotografiche possiamo invece lasciare aperto l'otturatore per molto tempo, anche ore, accumulando luce e generando immagini decisamente più dettagliate.

fotografia astronomica di Giove e del suo satellite Io
Giove e Io

fotografia astronomica di Saturno
Il pianeta Saturno

Fotografare oggetti "deep sky"

Dopo questo primo periodo di apprendistato mi focalizzo sempre di più sullo studio, leggendo libri e manuali di astrofotografia. Comincio ad allargare la mia attrezzatura per poter iniziare a fotografare gli oggetti “deep sky”, generalmente poco visibili ad una osservazione all’oculare del telescopio. Dopo un paio di anni, aggiungendo pezzo dopo pezzo il mio setup – anche se minimale e poco costoso – è pronto per essere sfruttato: partendo dalla montatura, cioè un treppiede con un meccanismo sommitale che permette di inseguire il moto apparente della volta stellata, aggancio il telescopio principale di ripresa, una fotocamera principale con il sensore raffreddato elettricamente per ottimizzare la lunga durata delle esposizioni e un telescopio secondario con relativa fotocamera che, affiancato al principale, viene usato per riprendere le stelle e monitore il loro spostamento correggendo la montatura. Tutto il setup è comandato attraverso vari software con un pc portatile.

Attrezzatura per fotografia astronomica al colle di Sampeyre, in valle Varaita
Pronti a fotografare, al colle di Sampeyre

A differenza delle foto diurne, la cui esposizione è di pochi millisecondi, le foto deep sky sono frutto di una lunga serie di esposizioni che possono durare anche parecchi minuti ciascuna. Le foto dei vari soggetti sono il risultato di tante notti di riprese a cavallo della Luna nuova. Questa passione richiede molto tempo e non sempre le aspettative sono ripagate perché le riprese dovrebbero essere effettuate in luoghi privi di inquinamento luminoso uniti a favorevoli condizioni atmosferiche, requisiti principali per un ottimo risultato finale che si otterrà poi, in secondo momento mettendosi al computer ed elaborando i dati acquisiti.

Mi ritengo fortunato ad abitare nella zona collinare di Bagnolo Piemonte, dove l’inquinamento luminoso del cielo è ancora accettabile, e dove con l’utilizzo di appositi filtri posso allenarmi per preparare le uscite sotto ai cieli bui del parco.

fotografia astronomica della NGC 1909 Testa di Strega
La NGC 1909 Testa di Strega

fotografia astronomica M 45 Pleyadi
M45 Pleyadi

Dove fotografare gli astri?

I luoghi adatti all’osservazione del cielo o all’astrofotografia sono generalmente più in alto possibile per mitigare il cattivo effetto dell’atmosfera e per allontanarsi dalle luci artificiali. Nei territori limitrofi a Bagnolo ho avuto delle belle esperienze ad Ostana presso il pian d’la Ciarma, alle Meire Bigorie nel comune di Oncino, che offrono un ottimo riparo naturale; in Val Varaita sono location eccellenti il colle di Sampeyre e il colle dell’Agnello. Trascorso questo periodo di limitazioni imposte dalla pandemia, che hanno soffocato le mie uscite, spero di poter ancora esplorare le nostre valli alla ricerca di altre location ideali, consapevole del fatto che le riprese hanno però un limite: l’attrezzatura non può essere trasportata su zaino in spalle: essendo pesante e voluminosa devo poter raggiungere il posto con l’auto.

Un'apparecchiatura per fotografie astronomiche nel buio di un cielo stellato
Un buon luogo per la fotografia astronomica ha un cielo privo di inquinamento luminoso

Di tutte le foto che ho realizzato una mi è particolarmente cara perché mi ricorda una notte favolosa passata al colle di Sampeyre in compagnia dei miei due compagni di avventure, Damiano e Alessio. È stata fino ad adesso l’unica notte passata sotto un cielo meraviglioso con delle condizioni atmosferiche eccezionali: la Via Lattea si stagliava sopra le nostre teste in modo quasi prepotente, sembrava quasi dovesse precipitare da un momento all’altro, il silenzio era totale. Il triangolo estivo al centro della Via Lattea era allo zenit ed è lì che ho ripreso la nebulosa Nord America ottenendo un ottimo risultato e soprattutto vivendo un esperienza che non dimenticherò mai.

fotografia astronomica della nebulosa Nord America
La nebulosa NGC 7000 Nord America

Bisogna dire che per innamorarsi del cielo non serve altro che un BUON CIELO e non serve comprare nulla: basta alzare gli occhi e guardarlo. Non è facile descrivere lo spettacolo che offre la natura se siamo nel posto giusto, bisogna viverlo per assaporarlo: la via lattea estiva con il centro galattico che fa bella mostra di sé, i pianeti che spiccano sulle stelle con i loro colori e infine le stelle, così tante da non riuscire a contarle.

Qualche consiglio per iniziare

Per chi volesse iniziare a riprendere il cielo con la propria reflex il mondo della rete è di buon aiuto, ci sono svariati tutorial che spiegano i primi approcci e si possono fare belle foto anche solo con un cavalletto ed una fotocamera con un piccolo obiettivo. Esistono anche diverse associazioni di astrofili presso le quali si possono seguire corsi o partecipare a serate di osservazione. Come al solito, come peraltro per tutto quello che riguarda questo “mondo”, bisogna aver pazienza, leggere e documentarsi e provare… i risultati pian piano arrivano.

Qualche consiglio pratico: quando si vuole osservare il cielo anche e soprattutto ad occhio nudo oppure con l’osservazione telescopica è importantissimo darsi il tempo di preparazione alla visione. Mediamente i nostri occhi necessitano di almeno 20 minuti di adattamento, durante i quali non si devono accendere o guardare luci artificiali. Trascorso questo tempo i nostri occhi sono in grado di percepire gli stimoli luminosi in maniera del tutto diversa, ed è uno spettacolo. Detto questo viene da sé che durante le esposizioni l’uso di luci è quindi assolutamente sconsigliato, salvo pile frontali a debole luce rossa per poter eventualmente consultare atlanti o manuali che aiutano a riconoscere le costellazioni senza rovinare l’adattamento al buio raggiunto.

Cosa da non sottovalutare è l’abbigliamento: se si prevede di passare del tempo o addirittura tutta la notte in montagna ci si dovrà vestire in modo adatto, non solo in inverno… a luglio a 2.000 m di quota ci possono essere tranquillamente 3°o 4°! Essendo una passione parecchio statica, anche dei thermos con bevande calde sono ottimi compagni di avventura!

Ultimo e scontato consiglio, ma non per questo da dimenticare: la visibilità del cielo e le condizioni atmosferiche sono fattori importanti per ottenere un’immagine astronomica chiara, pertanto risulta molto utile consultare le previsioni meteo oltre a quelle classiche a cui siamo abituati, io mi affido a “meteoblue astronomical seeing”, un’app molto valida per facilitare la pianificazione delle osservazioni.

In conclusione

Concludendo, ho ancora molto da imparare, continuo a studiare e la mia passione cresce ogni giorno. Ho trovato interessante oltre alle foto deep sky, fare qualche startrail, cioè foto che mostrano il moto delle stelle: sommando tante foto brevi si ottiene una rotazione di campo attorno alla stella polare che è sempre ferma. Mi piacerebbe molto anche realizzare foto notturne riprendendo la via lattea e il paesaggio terrestre circostante… L'astrofotografia di alcuni oggetti può essere semplice mentre per altri, soprattutto a causa della loro bassa luminosità, è più difficile e può richiedere particolari strumenti e tecniche, ma grazie alla rivoluzione digitale degli ultimi anni, è possibile ottenere eccezionali risultati anche con strumenti di modeste dimensioni.

fotografia astronomica startrails, foto che mostra il moto delle stelle
Immortalare il moto delle stelle (o meglio quello che percepiamo a causa del moto terrestre)

Oltre ad appassionarmi, l’astrofotografia mi emoziona non solo quando mi trovo a cielo aperto, ma anche quando sono davanti al video e vedo l’immagine che sto elaborando prendere forma e diventare più definita, mi sembra quasi di poterla toccare ed essere lì in prima fila a godermi lo spettacolo. Se poi consideriamo che i fotoni che vado a catturare con la mia attrezzatura viaggiano migliaia di anni luce e quindi sono partiti migliaia di anni fa è come fare un viaggio nel tempo…

Silvano Depetris, classe 1976, è un artigiano edile di professione e astrofotografo per passione. Vive a Bagnolo Piemonte, dove nelle sere stellate approfitta dello spazio del cortile riparato dalle luci limitrofe per sperimentare, studiare e migliorarsi nell’attesa di poter partire con la propria attrezzatura e piazzare il telescopio in location migliori trascorrendo le notti ad osservare il cielo stellato consapevole delle meraviglie che lo attendono.

Ultimo aggiornamento: 16/07/2021 10:24
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