Immagine con descrizione mancante

49 - Fotografo per amore della natura

Ho iniziato ad appassionarmi alla fotografia nel lontano 1987, allora avevamo le macchine fotografiche analogiche, quelle con la pellicola, ormai un cimelio. Poi il mio interesse fu messo da parte per il sopraggiungere di altre priorità e necessità.

Il ritorno alla fotografia è arrivato solo nel 2013, è stato un riavvicinamento progressivo a questo ambito creativo che non mi aveva mai lasciato.
Sette anni fa mi sono ritrovato in un mondo completamente cambiato e, per me, più stimolante.
Ho scoperto un mondo digitale con macchine fotografiche assolutamente più semplici e intuitive da utilizzare, rispetto a quelle a rullino. Avendo il retaggio e l'esperienza nell'ambito analogico, mi sono ritrovato subito a mio agio nel campo digitale, un mondo che ha aperto a molti la possibilità di fotografare senza troppi problemi.


Due marmotte in una prateria alpina

Nella mia nuova esperienza fotografica, mi sono interessato a vari generi artistici ma, quello che più di tutti ha catturato la mia attenzione, è stato senza ombra di dubbio il campo della fotografia naturalistica, che mi permetteva di catturare - in maniera incruenta - con l'obbiettivo e il sensore, il favoloso mondo della fauna locale e non solo.


Una volpe

Tra le mie più alte ambizioni, il sogno sarebbe quello di potermi dedicare alla fotografia a tempo pieno (lavorativamente parlando) ma, al momento, continuo nel mio piccolo a coltivare questa grande passione in maniera amatoriale.

Ritrarre il mondo animale non è affatto facile e per questo motivo occorre pianificare "la propria composizione" in base al soggetto che si vuole immortalare.
Ci sono, ad esempio, esemplari più schivi ed elusivi: come i cervi, laddove l’uscita fotografica va pianificata anche in base al periodo. Il bramito è sicuramente il più suggestivo ma comporta levatacce all'alba, un abbigliamento adeguato, e il massimo silenzio in fase di avvicinamento.


Un cervo nella penombra del bosco

Differente invece è il discorso relativo agli uccelli delle nostre pianure.
Ce ne sono davvero tanti (tra stanziali e migratori), dove prima di tutto bisogna conoscere a fondo il contesto e l'habitat naturale in cui vivono.

Se ci si trova in prossimità di un fiume, a differenza di un'oasi o di uno stagno, la persona è più visibile, ergo bisogna avere l’accortezza di non usare colori sgargianti, essere fermi nella propria postura e limitare i movimenti al necessario in modo da non spaventare i volatili.
E poi, discorso che vale per tutti gli animali, mimetizzazioni e tanta, tanta pazienza.


Due upupe, l'adulto porta la preda al piccolo

Nell' arco degli anni e con l'esperienza acquisita, sono riuscito ad "fermare" nei miei scatti diverse specie animali, dai grandi rapaci di montagna ai vari falchi di pianura, uccelli di palude e ungulati che popolano le nostre pianure.
E, ovviamente, gli splendidi animali che ho trovato nei miei viaggi in Africa. Confesso che il "mal d'Africa" ha colpito anche me e, quando posso, torno con molto piacere in queste stupende terre. (non presentiamo in questa pagina immagini di animali esotici, avendo già un'ampia ricchezza di fotografie del mondo animale nostrano, ma non è detto che ci ritorneremo. Ndr)


Perforati dallo sguardo i un "notturno"

Anche l'attrezzatura ha ormai molta importanza e, oggigiorno, la tecnologia mi supporta con macchine fotografiche preformanti e potenti teleobiettivi che permettono "di avvicinarmi" il soggetto pur rimanendo nascosto ad una certa distanza.








Lo spettacolo offerto dai gruccioni


Nelle mie immagini cerco di diffondere il più possibile le stesse emozioni che vivo nell'attesa dello scatto perfetto, cercando di trasmettere ad altre persone la meraviglia e lo stupore della bellezza della natura.
E, spero anche, di suscitare amore e rispetto per l'ambiente, sempre più attaccato dai cambiamenti climatici e da mille altre insidie.

Sergio Casalone


Un airone cenerino e la sua preda








Uno stambecco osserva lontano



Un "alieno", ormai di casa. Scoiattolo grigio

Testi e foto di Sergio Casalone, classe 1966, torinese trapiantato da alcuni anni nel Fossanese.
Molto conosciuto e apprezzato sui social, in particolare su facebook, dove pubblica splendide immagini strettamente "cuneesi" alternate ad istantanee dei sui viaggi nelle terre d'Africa. Un grazie per aver condiviso con noi questi pensieri "illustrati".
Contiamo di avere prossimamente altri racconti dagli amici fotografi naturalisti delle "terre del Monviso" e dintorni.

Ultimo aggiornamento: 08/09/2020 17:22
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