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30 - Il fascino del "Giro del Monviso"

Una delle pagine più frequentate di questo sito è quella dedicata al Giro del Monviso. Ne proponiamo una sintesi arricchita di alcune immagini prodotte per il Parco da Eurodrone, al fondo troverete anche - scaricabile in pdf - il depliant del Parco Naturale del Monviso.



La storia
Il primo Giro del Monviso documentato fu effettuato dall’inglese D. Forbes con una guida locale, il 1 luglio 1839. Partiti dalla Valle del Guil, il prof. Forbes e la sua guida risalirono al Colle delle Traversette, da lì passarono ad Est del Monviso (presumibilmente scendendo a Pian del Re, per poi risalire ai Laghi del Viso), traversarono lo spartiacque molto probabilmente al Passo di San Chiaffredo e discesero nel Vallone di Vallanta. Da qui risalirono fino al Passo di Vallanta, per poi rientrare in giornata nella Valle del Guil, presso la località di partenza (La Monta).
Quindici anni dopo, nel settembre 1854, gli inglesi A.P. Whateley e H.T. Jenkinson ripeterono il tragitto percorso da Forbes, ma questa volta in due giorni, pernottando nel Vallone di Vallanta. Una volta ultimato il giro, questi due alpinisti decisero di proseguire ancora dalla Valle del Guil verso la Val Pellice, attraversando il Colle Seilliere.
A causa della mancanza di luoghi di sosta disponibili, le prime guide turistiche del XIX secolo consigliavano di effettuare il Giro del Monviso in una giornata unica. Tale percorso differiva da quello affrontato in origine da Forbes, in quanto prevedeva il passaggio dalla Valle Po alla Valle Varaita tramite il Passo delle Sagnette, per una durata complessiva dell’escursione di circa 12 ore.
Nel XX secolo il Giro del Monviso divenne poi una “classica” dell’escursionismo, anche grazie all’apertura di punti di appoggio lungo il percorso presso i rifugi ancora oggi esistenti. Già noto agli escursionisti italiani negli anni ’60, il giro fu reso popolare dagli escursionisti francesi a partire dagli anni ’70, rappresentando oggi uno dei trekking di alta quota più conosciuti e spettacolari d’Europa.

Il percorso
L’anello di più tappe attorno al Monviso si svolge in una cornice paesaggistica unica, offrendo molteplici scorci panoramici sui diversi profili del “Re di Pietra” e l’esperienza di una natura protetta da due parchi naturali. Lungo il cammino si incontrano le ardite pareti rocciose che caratterizzano le porzioni sommitali del massiccio del Monviso, i laghetti cristallini dai reflessi verde-azzurro sul valico di S. Chiaffredo, i contorti pini cembri del Bosco de l’Alevé e gli splendidi specchi d’acqua dell’alta Valle Po. Inoltre, non meno spettacolari sono i passaggi panoramici del Sentiero del Postino, lo storico Buco di Viso, i vasti spazi del Queyras e l’eccezionale belvedere della Cima Losetta.

Il Giro del Monviso “classico” può essere affrontato partendo da una delle valli italiane (Valle Po o Valle Varaita) oppure dalla Valle del Guil, in Francia. L’anello richiede da 2 a 5 giorni di cammino, a seconda dell’allenamento degli escursionisti, incontrando numerosi rifugi lungo il percorso. Per chi dispone di più tempo (1-2 giorni aggiuntivi) e gambe più resistenti può essere interessante estendere il giro anche all’alta Val Pellice, ammirando la splendida Conca del Prà e la selvaggia Comba dei Carbonieri, dove comodi posti tappa offrono un ottimo punto d’appoggio (il cosiddetto “Gran Tour del Monviso”).
Il sentieri che compongono il Giro del Monviso sono tutti classificati dal CAI come di livello Escursionistico (E), salvo l’eventuale passaggio sul Sentiero del Postino ed sul tratto da Pian Mait al Colle Armoine, consigliato solo ad Escursionisti Esperti (EE). In territorio italiano il percorso può essere affrontato anche in compagnia del proprio cane, purché al guinzaglio o sotto il diretto controllo del padrone. In Francia, invece, il regolamento della Riserve Naturelle Nationale de Ristolas Mont-Viso impedisce l’accesso ai cani, che quindi non possono oltrepassare il Passo delle Traversette, il Passo di Vallanta e il Colle Seilliere in direzione della Valle del Guil. Si consiglia di visitare il sito web del Parc Naturel Régional du Queyras per informazioni più dettagliate sulle regole di fruizione vigenti in territorio francese.


Note tecniche
Sviluppo complessivo: 45 km
Quota minima: 1900 m (Grange Gheit, Vallone di Vallanta)
Quota massima: 2950 m (Colle delle Traversette)
Dislivello complessivo: 2600 m
Difficoltà: E (Escursionistico), con piccoli tratti EE (Escursionisti Esperti)
Cartografia consigliata: “Valle Po e Monviso”, Carta dei sentieri e stradale scala 1:25000; Fraternali Editore www.fraternalieditore.it “Parco del Monviso”, Carta escursionistica scala 1:25000; Geo4Map.

Descrizione tappe
Qui di seguito si fornisce una descrizione delle tappe che compongono il Giro del Monviso nella sua versione “classica”, ipotizzando di percorrerlo in 4 giorni con partenza da Pian Regina o da Pian del Re (Valle Po). Numerose varianti possono essere aggiunte al percorso qui proposto, come ad esempio la partenza da Castello (Pontechianale, Valle Varaita) o il passaggio presso il Rifugio V. Giacoletti e il Sentiero del Postino, oltre che un’interessante deviazione verso il Bosco de l’Alevé.

Tappa 1 (Pian Regina/Pian del Re – Réfuge du Viso)
Quota di partenza: 1770 m/2020 m
Quota di arrivo: 2460 m
Dislivello in salita: 1200 m/950 m
Dislivello in discesa: 490 m
Tempo di percorrenza: 6 h/5 h
Segnavia: V16 - GTA

Dal parcheggio di Pian della Regina (1770 m) procedere in discesa lungo la strada sterrata che conduce sulle sponde del Po, proseguendo poi in salita fino al convento di Pian Regina (1780 m). Qui inizia la vecchia mulattiera che, dopo l’attraversamento di un torrente, porta in leggera salita a Pian Fiorenza (1840 m), da dove il sentiero prende repentinamente quota sulla sinistra orografica con alcuni tornanti, fino alla conca di Pian del Re (2020 m). Famosa località turistica, il Pian del Re è raggiungibile in estate anche in auto e quindi può anche essere considerato come punto di partenza per il Giro del Monviso.
Dopo una rapida visita alle sorgenti del Po, situate nella porzione meridionale del pianoro, la traversata prosegue salendo lungo l’evidente sentiero che si sviluppa sul versante sinistro orografico della valle.

Il rifugio Vitale Giacoletti

Lasciato sulla destra il bivio che porta al Colle della Gianna e sulla sinistra le indicazioni per il Lago Superiore e il Rifugio V. Giacoletti, il percorso giunge con ampi tornanti al Pian Armoine (2500 m), dove si incontra il bivio per l’omonimo colle. Il sentiero compie poi un traverso sotto le grandi pareti che caratterizzano le pendici del Monte Meidassa, fino all’incrocio con il Sentiero del Postino (2600 m), al quale si continua a procedere in salita in direzione di Pian Mait (2720 m).
L’ultimo tratto di salita attraversa una vasta pietraia, spesso coperta da un nevaio fino ad estate inoltrata, in cui sono ancora visibili le matasse di filo spinato abbandonate dopo l’ultima Guerra Mondiale.



Ripidi tornanti conducono ad una casermetta (2820 m) e poi al bivio per il Buco di Viso, raggiungibile a poche decine di metri sulla destra (2860 m). L’antico tunnel è tutt’oggi percorribile e permette di guadagnare rapidamente il versante francese, meglio se con l’aiuto di una torcia. In alternativa, è possibile proseguire in salita sul sentiero principale fino al Colle delle Traversette (2950 m), da dove si gode una splendida vista sul Queyras e sull’alta Valle Po.
La discesa dal passo si svolge attraverso una pietraia, raggiungendo in breve l’uscita del Buco di Viso e procedendo a valle inizialmente con un lungo traverso. Il sentiero si sviluppa poi con successivi tornanti attraverso una serie di balze rocciose fino ad incontrare sulla destra, presso la Bergerie Ruinée du Grand Vallon (2480 m), il percorso che sale al Colle Seilliere. Da questo punto è possibile proseguire a sinistra sul largo sentiero che porta in falsopiano al Réfuge du Viso (2460 m), già visibile durante gran parte della discesa.


Tappa 2 (Réfuge du Viso – Rifugio Vallanta)
Quota di partenza: 2460 m
Quota di arrivo: 2450 m
Dislivello in salita: 360 m (640 m con deviazione sul Monte Losetta)
Dislivello in discesa: 370 m (650 m con deviazione sul Monte Losetta)
Tempo di percorrenza: 3 h (5 h con deviazione sul Monte Losetta)
Segnavia: GTA - U14A (U13 - U13A per il Monte Losetta)

La seconda giornata di cammino inizia dal Réfuge du Viso, seguendo il sentiero a mezza costa in leggera discesa che, attraversato il torrente Guil, riprende a salire e in breve raggiunge il Lago Lestiò (2510 m), posto in una bella conca dominata dalla cresta di Punta Roma. Costeggiata la sponda meridionale del lago, il sentiero ricomincia a salire fino a raggiungere il Passo di Vallanta (2815 m).
Dal colle (suggestivo scorcio sul Viso) si scende nel Vallone di Vallanta, raggiungendo presto un bivio: da qui si può continuare la discesa che porta al rifugio omonimo (1 h) oppure seguire il sentiero di destra, che prosegue a mezza costa, fino a immettersi sul sentiero che in salita conduce al Passo della Losetta (2872 m, 1 h). Da questo colle, una facile salita conduce sulla cima del Monte Losetta (30 min, 3052 m), splendido belvedere sulla parete ovest del Viso. Dalla cima si ridiscende al Passo della Losetta e si percorre a ritroso l’itinerario di salita fino al primo bivio, dove si continua a scendere sul sentiero principale raggiungendo in circa 1h il Rifugio Vallanta (2450 m).


Tappa 3 (Rifugio Vallanta – Rifugio Q. Sella/Rifugio Alpetto)
Quota di partenza: 2450 m
Quota di arrivo: 2640 m/2270 m
Dislivello in salita: 950 m/870 m
Dislivello in discesa: 750 m/1050 m
Tempo di percorrenza: 6 h 30/6 h 30
Segnavia: GTA - U09 - U10 - V30 - V13 (GTA - U09 - U10 - V07 - V06 per il Rifugio Alpetto)

Dal Rifugio Vallanta si segue il sentiero che si abbassa gradualmente su Pian Para (2350 m), continuando sulla destra orografica del torrente fino al Gias d’Ajaut (Fontana della Salute, 2036 m). Qui un ponte porta per un breve tratto sulla sinistra orografica, fino al successivo attraversamento presso la Grangia del Rio, da dove in pochi minuti si raggiunge il bivio per il Passo di S. Chiaffredo, presso le Grange Gheit (1900 m).


Abbandonata la mulattiera che scende verso Castello (Pontechianale), la salita inizia dopo la passerella sul torrente Vallanta, lasciando sulla destra una diramazione per il Bosco de l’Alevé e il Rifugio Bagnour. Dopo un primo tratto piuttosto ripido, il sentiero taglia a mezza costa fra i pini cembri, fino al bellissimo Pian Meyer (2126 m), dove il rio divaga formando suggestivi meandri. Dopodiché, il percorso risale il Vallone delle Giargiatte, passando per l’ampia conca del Gias Fons (2365 m) e la stretta rocciosa che immette sul valico di S. Chiaffredo. Il sentiero passa a breve distanza dal Bivacco Bertoglio (bivio segnalato, 2700 m) e supera tre specchi d’acqua, il Lago Bertin (2700 m), un laghetto senza nome e il Lago Lungo (2743 m), raggiungendo infine l’ampia depressione del Passo di San Chiaffredo (2764 m), sullo spartiacque tra la Valle Varaita e la Valle Po.
Oltrepassato il valico, la mulattiera taglia quasi in piano le pendici meridionali di Punta Trento e giunge in breve al Passo Gallarino (2727 m). Dal passo, dopo una prima ripida discesa, il sentiero attraversa in saliscendi il vasto altipiano che si sviluppa sotto il versante Nord-Est del Monviso, caratterizzato da vaste pietraie e numerosi laghetti, tra cui il Lago delle Sagnette (2567 m). Un ultimo tratto salita conduce infine al Rifugio Q. Sella (2640 m).



In alternativa al Rifugio Q. Sella è possibile sostare anche al vicino Rifugio Alpetto (2268 m), raggiungibile deviando a destra al primo bivio dopo il Passo Gallarino. Il sentiero percorre l’ampia conca rocciosa che degrada verso Oncino, raggiungendo dapprima le sorgenti del Rio Alpetto (2370 m) e poi, dopo una balza rocciosa che sovrasta l’omonimo lago, il Rifugio Alpetto. Qui risulta particolarmente interessante la visita allo storico Bivacco dell’Alpetto, primo rifugio del Club Alpino Italiano risalente al 1866.

Tappa 4 (Rifugio Q. Sella/Rifugio Alpetto – Pian Regina)
Quota di partenza: 2640 m/2270 m
Quota di arrivo: 1770 m
Dislivello in salita: 50 m/400 m
Dislivello in discesa: 900 m/900 m
Tempo di percorrenza: 3h 30/5 h
Segnavia: GTA - V06 - V24 - V13

Bella traversata ai piedi della parete Nord del Monviso fra laghi e morene, in ambiente aspro ma aperto a oriente verso la pianura piemontese. Dal Rifugio Alpetto (2268 m) si ripercorre in salita il sentiero affrontato il giorno precedente, fino al bivio in corrispondenza delle sorgenti del Rio Alpetto (2370 m). Qui è necessario imboccare il percorso che si sviluppa a destra, raggiungendo il Lago della Pellegrina (2550 m) e incrociando successivamente il sentiero proveniente dal Passo Gallarino (2600 m), quando ormai si è in vista del Rifugio Q. Sella (2640 m).
La tappa prosegue lungo la mulattiera che, in lieve salita, conduce all’ampia depressione del Colle del Viso (2650 m) tra il Monviso e il Viso Mozzo. Si scende fra grossi massi, costeggiando il Viso Mozzo, poi si perde quota con varie svolte sulle pendici Nord-occidentali della Rocca Trunè. Il sentiero taglia alla base la morena settentrionale del Monviso, sovrastando il Lago Chiaretto (2261 m), dal caratteristico colore azzurro lattiginoso, fino ad incontrare un bivio, a circa 2310 m di quota.




Da questo punto, il percorso prosegue in discesa, attraversando un colletto e giungendo infine allo splendido Lago Fiorenza (2100 m). Qui il sentiero costeggia il lago e, in corrispondenza dell’emissario, scende con successivi tornanti verso il pianoro di Pian del Re (2020 m). Per chi ha lasciato l’auto a Pian Regina (1770 m), il rientro può essere effettuato utilizzando la mulattiera percorsa in salita durante la prima tappa, chiudendo così l’anello intorno al “Re di Pietra”.




Accessi consigliati
Valle Po: risalire la valle lungo la SP26 fino all’abitato di Crissolo, e proseguire sulla SP234 fino al Pian del Re, da dove è già possibile iniziare il cammino sui sentieri del Giro del Monviso. Qui è presente un parcheggio a pagamento, in alternativa posti auto gratuiti sono disponibili qualche km più a valle, in località Pian Regina. In autobus, le località di partenza del Giro del Monviso possono essere raggiunte utilizzando il servizio delle linee ATI www.buscompany.it da Saluzzo a Paesana, e Dossettobus www.dossettobus.it sulla linea Barge-Paesana-Crissolo. Nei mesi estivi è inoltre disponibile un servizio navetta da Crissolo a Pian del Re, sempre gestito da Dossettobus.

Val Varaita: percorrere la SP8 e la SP105 lungo la valle fino a raggiungere la fraz. Castello di Pontechianale, inconfondibile per la presenza dell’omonima diga. Dal centro della borgata è possibile imboccare il sentiero (U09 - GTA) che risale il Vallone di Vallanta, raggiungendo in circa 1 h di cammino il percorso principale del Giro del Monviso, presso le Grange Gheit (1900 m). In autobus, la fraz. Castello di Pontechianale può essere raggiunta da Saluzzo utilizzando il servizio delle linee ATI www.buscompany.it.

Valle del Guil: in territorio francese, il Giro del Monviso può essere raggiunto percorrendo in auto la strada D947 da Guillestre verso Ristolas, fino al parcheggio situato presso la località Roche Ecroulée. Da qui si imbocca il percorso che conduce al Réfuge du Viso, uno dei possibili posti tappa sull’anello intorno al Monviso. In autobus, l’abitato di L’Echalp può essere raggiunto utilizzando un servizio navetta (orari su www.queyras-montagne.com).

Val Pellice: da questa valle è possibile intraprendere il Gran Tour del Monviso. Una delle vie di accesso, attraverso la Conca del Prà, può essere raggiunta percorrendo la SP161 fino alla fraz. Villanova di Bobbio Pellice, dove è possibile lasciare l’auto. In alternativa, l’accesso può essere effettuato attraverso la Comba dei Carbonieri, lasciando l’auto presso il Rifugio B. Lowrie. Quest’ultima località si raggiunge svoltando a sinistra dalla SP161, circa 1 km prima dell’abitato di Bobbio Pellice, risalendo la Comba dei Carbonieri fino al termine della strada asfaltata (indicazioni per il “Rifugio B. Lowrie”). In autobus, l’abitato di Bobbio Pellice può essere raggiunto da Pinerolo e Torre Pellice utilizzando il servizio delle linee Sadem www.sadem.it.

Scarica il depliant
Qui il depliant della Riserva Naturale del Monviso (nel 2019 il territorio tutelato è stato ampliato nei comuni di Oncino e Ostana).

Ultimo aggiornamento: 17/04/2020 13:44
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