Storie di eco-attori: il basilico “Re di Pietra”, l’essenza che non c’era
Le origini
Siamo al Giardino delle Essenze, all’interno della cinta dei Castelli di Lagnasco, un giardino di piante aromatiche e officinali. È una calda giornata di maggio del 2017, quando lo sguardo di Lena Scorneica, curatrice del giardino e ibridatrice dilettante, si posa su un bizzarro fiore viola del basilico classico. Lo annusa e capisce subito che il profumo non è del solito basilico, bensì di qualcosa di anomalo. La foglia, infatti, sembra quella del basilico classico, tuttavia profuma di cannella, liquirizia e ha una dolce nota di limone.
Un’unione spontanea
Il basilico è una pianta aromatica di origini indiane considerata la più nobile tra le erbe aromatiche, tanto che i Greci la riservavano ai sovrani. Era considerata l’”Erba del Re” (o "reale"), a sottolinearne le grandi virtù medicinali, grazie alle quali fu iscritta tra le piante sacre.
Il Basilico Re di Pietra appartiene al genere Ocimum basilicum ed è frutto dell’ibridazione spontanea tra quattro specie di basilico che sono state coltivate nel giardino: basilico classico, basilico liquirizia, basilico limone e basilico cannella.
Come si ibrida una specie?
Il basilico, come tutte le piante aromatiche, attira le api. I suoi fiori bianchi a forma di calice invitano le api e altri insetti impollinatori a cogliere il loro polline. Per raccogliere il nettare l’ape si fa largo tra gli stami e lo stigma. Il polline si attacca al corpo peloso dell’ape quando l’insetto passa vicino agli stami (la parte maschile del fiore).
Le api trasportano il polline di fiore in fiore, lo raccolgono dalle antere e lo depositano sullo stigma del fiore, fecondandolo. In questo modo il polline viene trasportato sul corpo dell’ape da un fiore all’altro della stessa specie. Le nostre varietà di basilico sono diventate una grande famiglia.
In autunno le foglie del basilico cadono e ne rimangono i fiori secchi in spighe marroni ricche di moltissimi semi. Una parte sono raccolti, altri si disperdono nel giardino.
Come è nato il basilico del Monviso Nella primavera del 2017, successiva alla prima coltivazione di vari tipi di basilico, piccoli germogli spuntano nella ghiaia, vicino alle aiuole. Che meraviglia! Queste nuove piante di basilico hanno foglie larghe come quelle del basilico genovese e il profumo dolce del limone e speziato di anice e cannella.
Con l’estate inizia anche la fioritura e un'altra sorpresa: i fiori sono viola e molto profumati. Ci rendiamo subito conto che abbiamo dinanzi una nuova varietà di basilico, nata da genitori diversi del basilico genovese, limone, cannella e liquirizia. Ognuno ha tramandato nelle giovani piante il meglio: portamento possente, foglie larghe, lucide e un profumo nuovo, una miscela aromatica, speziata con tratti di dolcezza in retrogusto.
Questo è il nostro basilico, nato ai piedi di Monviso, chiamato anche il Re di Pietra! Negli anni successivi la coltivazione del nuovo basilico è stata isolata a Saluzzo, presso l’orto personale per preservare la purezza del nuovo cultivar.
L’impollinatori e il miglioramento genetico attraverso l’incrocio e l’ibridazione naturale costituiscono la nostra polizza assicurativa per fronteggiare le sfide future per il settore agroalimentare, primo fra tutti il cambiamento climatico. Con un’attenta raccolta e selezione, i semi del basilico Re di Pietra sono ora disponibili presso il Giardino delle Essenze, dove chiunque può acquistarli, seminarli e farli crescere sul proprio balcone o giardino per la delizia di occhi, naso e palato. Buona semina!