immagine del monviso al tramonto, in primo piano un ambiente montano parzialmente innevato, sullo sfondo il profilo del monviso su un cielo rosa e azzurro

La Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso

Nel maggio del 2013, al termine di un percorso condiviso nell'ambito del P.I.T. "Monviso: l'uomo e le territoire", i Parchi del Monviso e del Queyras hanno ottenuto il riconoscimento MAB (Man and Biosphere) per ciascuna delle due vaste aree di riferimento, con l'intento di ottenere l'approvazione ad una unica riserva MAB transfrontaliera.

Così, nel giugno 2014 l'UNESCO ha approvato la prima Riserva transfrontaliera italiana, estesa ben al di là del territorio dei due parchi naturali, ma che in essi trova la sua core zone.
Con una superficie di circa 400.000 ettari, coinvolge oltre 300.000 abitanti distribuiti tra 86 Comuni italiani e 20 francesi e interessa ambienti che vanno dall'alta montagna (le valli intorno al Monviso nel cuore delle Alpi Cozie, le Hautes-Alpes e le Alpes dell'Haite Provence nella regione PACA), fino alla pianura torinese e cuneese, arrivando a lambire le prime colline delle Langhe. All'interno della Riserva MAB Monviso sono presenti inoltre 4 siti Patrimonio dell'Umanità (Castello di Racconigi, Castello di Pollenzo, città di Briançon e Fort Mont-Dauphin).
La presenza del massiccio del Monviso, del fiume Po, di una pluralità di laghi alpini, di molteplici paesaggi caratterizzati dalla relazione equilibrata tra uomo e ambiente e da una elevata ricchezza ecologica e biologica fanno di questo territorio uno dei gioielli naturalistici nel cuore delle Alpi.

Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti:

  • La “core-area” è costituita dalle aree protette (Parco del Monviso e Riserve e Parc naturel régional du Queyras), e rappresenta, anche dal punto di vista giuridico, l’area di protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno.
  • La “buffer zone”, che si identifica con i confini amministrativi dei Comuni interessati dal territorio degli enti di gestione delle aree protette e dei siti di importanza comunitaria. Si tratta di un’area cuscinetto adiacente alla core area dove si sviluppano attività sostenibili per l’uso delle risorse naturali e che rispettino la biodiversità e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi.
  • La “transition zone” corrisponde invece all'estensione degli altri 75 Comuni italiani interessati dalla Riserva transfrontaliera, un’area di cooperazione, non sottoposta a vincoli giuridici, al cui interno si sviluppano le attività e gli insediamenti antropici. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti e buone pratiche di sviluppo sostenibile, a beneficio della popolazione locale residente.

Sono fondamentalmente tre gli obiettivi su cui si mettono in gioco le Riserve della Biosfera:

  1. La conservazione: la Riserva, in particolare attraverso le aree protette, sviluppa metodi e pratiche per la tutela della biodiversità e lavora alla realizzazione di reti ecologiche
  2. Lo sviluppo sostenibile: il comune riconoscimento nell'ambito della CETS (Carta europea del turismo sostenibile) dei due enti parco ha permesso la creazione di una rete di operatori turistici motivati al rispetto dei principi del turismo sostenibile. Si lavora inoltre alla promozione del patrimonio culturale e al sostegno all'economia verde, soprattutto attraverso i progetti Alcotra
  3. Il supporto logistico: esperienze positive sono state condotte in ambito di educazione ambientale e del coinvolgimento dei giovani nella Riserva. Parallelamente si sono sviluppate attività di ricerca in collaborazione con gli istituti universitari di riferimento.

Ultimo aggiornamento: 01/12/2021 10:41