Tre ricercatori con alti stivali di gomma sono in mezzo a un corso d'acqua; quello a sinistra trasporta l'elettrostorditore, mentre gli altri due hanno in mano un retino da pesca. sulla riva un gruppo di studenti li osserva

Il monitoraggio dell'ittiofauna

In collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale – Disit sono stati effettuati nel tempo monitoraggi sull’Ittiofauna presente nel Fiume Po e nei maggiori affluenti, con particolare attenzione all’impatto delle prolungate secche sulla popolazione presente, sia in termine di numero di specie presenti, che in termini di biomassa.

Le secche fluviali sono tra i problemi ambientali emergenti e maggiormente preoccupanti, poiché sono incrementate sia in frequenza sia in intensità, giungendo a colpire aree un tempo non interessate dall’intermittenza idrologica, come i tratti fluviali prealpini. Questo incremento è dovuto a fenomeni che agiscono a diversa scala, dal cambiamento climatico globale alle locali alterazioni morfo-idrologiche di origine antropica, causate dall’attività umana.

Sono stati svolti una serie di campionamenti realizzati nel tratto del Po saluzzese, caratterizzato dalla presenza di aree soggette a secche di differente intensità. Risulta evidente che la scomparsa delle acque superficiali nei mesi estivi (e a volte anche durante l’inverno) ha un drastico impatto sull’ittiofauna. Mentre le comunità delle stazioni con scorrimento permanente mantengono un buon livello di naturalità, quelle dei tratti intermittenti paiono impoverite, destrutturate e banalizzate. Oltre alla diminuzione della biodiversità e della ricchezza tassonomica, risulta evidente in queste ultime uno squilibrio strutturale, con la totale assenza degli stadi giovanili ed immaturi. L’importanza dello studio è aumentata del fatto che in questo territorio sopravvivono specie rare, minacciate e di assoluto interesse conservazionistico, come il Temolo e la Trota marmorata.

Nel 2018 è stata inoltre riscontrata la presenza in una lanca laterale del Po nel comune di Casalgrasso del Cobite mascherato (Sabanejewia larvata), specie ittica di altissimo valore conservazionistico (Allegato II Direttiva Habitat), considerato pressoché estinto in Piemonte (Forneris et al., 2012).La specie è inoltre considerata quasi minacciata dalla IUCN European Red list.
Il cobite mascherato, chiamato così per la presenza di una striscia scura tra l'occhio e l'apice del muso che spesso si prolunga sul dorso, è una specie endemica della pianura padana, predilige corsi d'acqua e lanche della bassa pianura, a corrente lenta e fondali fangoso-limosi ricchi di vegetazione.

A partire dal 2017 il Parco ha siglato un Protocollo comune inerente il monitoraggio genetico popolazioni del genere Salmo delle Alpi Sud Occidentali in collaborazione con:

  1. Citta' Metropolitana – Servizio Tutela Della Fauna E Della Flora
  2. Provincia Di Cuneo – Settore Presidio Del Territorio
  3. Museo Civico Di Storia Naturale - Carmagnola
  4. Dipartimento Di Scienze Ed Innovazione Tecnologica (Disit) Dell’ Università Del Piemonte Orientale
  5. ATAAI – Associazione Tutela Ambienti Acquatici E Ittiofauna
  6. Associazione Pescatori di Demonte e Valle Stura per la Tutela Ambientale
  7. Società Sportiva Dilettantistica Pescatori Valle Varaita

Il Progetto in questione si propone di effettuare studi genetici e di elaborare gli stessi dal punto vista filogenetico per la ricostruzione delle principali direttrici di colonizzazione dei salmonidi lungo le acque dolci del settore della Alpi Sud-Occidentali e verificare in modo scientifico la possibile autoctonia della Trota fario di ceppo Adriatico e Mediterraneo sulle Alpi occidentali.

Ultimo aggiornamento: 01/12/2021 12:30