La via dei Morti di Ostana - San Nicolao - Salichard - Castel della Soma
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Dislivello: 140 m
Durata (andata e ritorno):1h 30'
Lunghezza (andata e ritorno): 3,85 m
Questo piacevole itinerario di circa 1 ora parte dal parcheggio sottostante la Chiesa di San Nicolao che si raggiunge in auto poco dopo la borgata “Bernardi di Ostana”. Il sentiero percorre la cosiddetta “Vio di Mort” così chiamata perché, un tempo, i defunti della vicina borgata “La Ruà” (Bernardi) venivano trasportati su questo tragitto fino a Paesana. Le salme non venivano, infatti, seppellite nel cimitero valdese di Ostana in quanto la borgata “La Ruà” era di religione cattolica.
Il percorso, che offre magnifici scorci panoramici e comporta un dislivello minimo, attraversa un bosco di latifoglie con faggi di notevoli dimensioni e alcune zone con vegetazione pioniera (betulle) che si sta insediando a seguito di un vecchio incendio. Lungo il percorso si possono osservare alcuni manufatti come baite diroccate, muretti a secco, antichi abbeveratoi (abioròou) e piccole cave (louzìere) da dove venivano ricavate le pietre per la costruzione.
Lungo il percorso si trovano interessanti pannelli informativi che descrivono nel dettaglio i segni della storica presenza umana in quest’area. Da questo sentiero partono numerose diramazioni: è possibile proseguire, per esempio, verso le borgate del comune di Paesana, verso Pian Charm oppure verso la chiesa Santa Lucia della Vardetta, già ben visibile lungo il percorso. In alternativa, superato di poche centinaia di metri il confine del Parco del Monviso, si giunge in località Castel Della Soma (nel comune di Paesana). Qui si incontrano le prime conifere ed alcune ginestre ed è possibile tornare indietro sul medesimo percorso.
Il sentiero può essere percorso tutto l’anno, anche in inverno con una minima attrezzatura in caso di presenza di neve abbondante al suolo. Nella stagione invernale l’assenza di foglie rende più facile le osservazioni agli appassionati di birdwatching, mentre camminando in silenzio è possibile incontrare i camosci che popolano questi boschi.
(Testo e foto di Marco Rastelli)
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