Funzionalità dei sistemi fluviali alpini
Un'importante linea di ricerca di ALPSTREAM è dedicata a studiare ‘come funzionano’ i fiumi alpini. Questi sistemi sono altamente eterotrofi, cioè l’energia che alimenta le reti trofiche arriva in larga misura dall'esterno, sotto forma di detrito organico di origine terrestre. In questo contesto, è fondamentale comprendere come il cambiamento climatico possa alterare i processi di decomposizione e le comunità di macroinvertebrati fluviali nei corsi d’acqua Alpini. Questi fiumi sono solitamente considerati perenni, tuttavia recentemente si trovano ad affrontare periodi di secca dovuti principalmente al cambiamento climatico ed alla pressione antropica (soprattutto prelievi idrici).
Per studiare il processo di decomposizione interno ai corsi d’acqua abbiamo utilizzato la tecnica dei leaf litter bags, ovvero pacchetti di foglie (nel nostro caso Quercia e Castagno) a maglia larga 1 cm per permettere la colonizzazione del substrato da parte dei macroinvertebrati fluviali. Questa tecnica è molto utilizzata per poter analizzare la funzionalità dei corsi d’acqua. Dopo sei date di campionamento intervallate ciascuna di 21 giorni, abbiamo analizzato:
i) la massa fogliare rimanente ad ogni data e ad ogni sito nei nostri leaf bags;//
ii) la comunità di macroinvertebrati fluviali presenti all’interno;//
iii) la comunità di batteri e funghi che partecipa al processo di decomposizione.
I risultati ottenuti attestano che:
i) nei siti soggetti a fenomeni di secca, la decomposizione risulta rallentata e meno efficace rispetto ai siti perenni;
ii) la temperatura dell’acqua nei siti intermittenti è soggetta a numerose fluttuazioni e può essere utilizzata per individuare i periodi di secca;
iii) la comunità di macroinvertebrati nei siti che affrontano eventi di secca risulta essere meno stabile, i taxa specialisti vengono sostituiti da quelli generalisti ed organismi plurivoltini sostituiti da quelli monovoltini;
iv) la comunità di microconsumatori risulta essere specie-specifica rispetto alla tipologia di foglia per quanto riguarda i funghi, mentre i batteri sembrano essere più sensibili al disseccamento e perciò maggiormente influenzati dalla perdita di acqua superficiale.
Questo progetto ha prodotto interessanti risultati, utili a comprendere meglio gli effetti dei periodi di secca in questa tipologia di ecosistemi fluviali, che risultano essere tra i più minacciati nella loro biodiversità e funzionalità in un’ottica di cambiamento climatico globale.