il rifugio alpetto, in pietra immerso nel verde della conca erbosa che lo ospita, sullo sfondo si ergono montagne roccioso

L'itinerario del mese - luglio

Un anello tra Vallone dell’Alpetto e Vallone Bulé

L’itinerario
Meire Dacant, Oncino – Rifugio Alpetto – Alpe Bulé – Meire Dacant
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Quota minima: 1620 m
Quota massima: 2380 m
Dislivello: 760 m
Tempo di percorrenza: 6 h
Segnavia: V6 – V5
Difficoltà: Escursionistico (E)
Accesso: raggiungere in auto l’abitato di Oncino. Proseguire a sinistra oltre la piazza principale, tenendo la sinistra al primo bivio, in direzione di Meire Bigorie. Dopo qualche chilometro, svoltare a destra, in salita, lungo la strada asfaltata che con alcuni tornanti conduce a Meire Dacant, dove è disponibile un ampio parcheggio con tavolini e fontana.

Dal parcheggio di Meire Dacant (1620 m), l’itinerario inizia imboccando il sentiero ben indicato che si avvia sulla destra in corrispondenza del tornante a monte dello spiazzo. Il percorso attraversa in salita una zona arbustiva, sbucando poi nelle ampie praterie che caratterizzano il Vallone dell’Alpetto. Il tracciato è da qui in poi ben evidente e prosegue lungo il vallone, attraversando il Rio dell’Alpetto e seguendo il versante orografico sinistro.
In circa un’ora di cammino si raggiunge la base del Gruppo dell’Alpetto (1900 m), un’imponente barriera rocciosa che sembra ostacolare inesorabilmente la salita verso le parti superiori del vallone. In realtà il sentiero si inerpica fino alla base delle pareti e si infila con ripidi tornantini in uno stretto passaggio che consente di guadagnare l’ampio pianoro (2190 m) che si sviluppa poco a valle del Rifugio Alpetto, con uno splendido panorama sulle pendici orientali del Monviso.
La passeggiata prosegue lungo il torrente e consente di guadagnare, dopo una breve salita, il Rifugio Alpetto (2270 m). Qui è possibile ristorarsi e visitare il Museo dell’Alpetto, dedicato al primo bivacco costruito ai piedi del Monviso nel 1866. Inoltre, vale la pena effettuare una piccola deviazione fin sulle sponde del Lago dell’Alpetto per ammirare le sue splendide acque limpide. Presso l’emissario del lago parte il sentiero, a tratti poco evidente, ma ben segnalato (prestare attenzione in caso di nebbia), su cui prosegue l’itinerario verso il Vallone Bulé. Il percorso, dapprima pianeggiante, sale poi lungo un ampio pendio fino a raggiungere un colletto (2380 m) dominato dall’imponente parete della Rocca del Lu. Una breve discesa, l’attraversamento di una torbiera ed un piccolo traverso conducono poi ad un successivo colle (2350 m), dal quale inizia la vera e propria discesa verso l’Alpe Bulé, attraverso vaste praterie, in luglio spesso ancora ricoperte di una meravigliosa fioritura.
In fondo alla discesa occorre guadare il torrente, giungendo in breve nella conca dell’Alpe Bulé (2060 m). Seguendo il corso d’acqua verso Nord-Est, si incrocia il sentiero che scende dal Colle di Luca (2050 m) e si prosegue la discesa lungo il vallone principale. In questo tratto, il sentiero costeggia lo splendido corso del Rio Bulé, caratterizzato da numerose cascatelle, sponde ricche di muschio e limpide sorgenti laterali. Nei pressi di un successivo pianoro (2000 m), il percorso compie une breve salita dopo un piccolo guado, costeggia un laghetto effimero (2010 m) e ricomincia a scendere in una zona rocciosa dove spesso è possibile osservare esemplari di Salamadra di Lanza. Qui, una serie di ripidi tornanti conduce nei pianori erbosi sottostanti, intervallati da arbusteti di ontano verde, che si percorrono ancora in discesa fino al ponte che consente di passare sulla sponda sinistra del Rio Bulé (1790 m).
Oltre il ponte, un lungo traverso in leggera salita conduce al colletto della Croce Bulé (1810 m), da dove si gode di uno splendido panorama sia sul vallone appena percorso, che su Rocca Bianca ed il pianoro di Meire Dacant. Dalla croce, un ultimo tratto di discesa lungo una pista forestale permette di raggiungere l’alpeggio di Meire Dacant (1640 m) e, sempre seguendo la strada sterrata, il punto di partenza dell’escursione.

L’Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso ricorda che l’attività escursionistica richiede abbigliamento e calzature adeguate alla stagione, alla tipologia di escursione e alla quota che si intende raggiungere. È inoltre sempre necessario verificare preventivamente le condizioni del luogo in cui si sviluppa l’escursione, con particolare riferimento a condizioni meteorologiche, stato del terreno, stabilità del manto nevoso e pericolo valanghe. Nelle aree naturali protette gestite dall’ente è inoltre in vigore un regolamento di fruizione: alcune buone norme di comportamento e il rimando al regolamento stesso sono pubblicati su www.parcomonviso.eu/visite/parco-naturale-del-monviso-istruzioni-per-l-uso.
L’ente non è in ogni caso responsabile per danni a persone, animali o cose derivanti dalla fruizione dei sentieri indicati e delle proprie aree in attività escursionistica, alpinistica e scialpinistica.

Ultimo aggiornamento: 11/01/2024 15:32