I coleotteri saproxilici delle aree naturali protette del Monviso
Cervi alati, longicorni ed eremiti al profumo di pesca
Al mondo esistono circa 400.000 specie di coleotteri. E queste sono solo quelle descritte ufficialmente. Infatti, si stima che vi siano in media 1,5 milioni di specie totali! Tali numeri rendono questi insetti non solo il gruppo più vasto tra tutti gli organismi viventi sul pianeta, ma anche l'ordine (Coleoptera) che ha ottenuto il maggior successo evolutivo nell'intero regno animale. La loro variabilità interspecifica (cioè la differenza tra le varie specie) è tale che se ne trovano di ogni forma e dimensione, e dalle caratteristiche più impensabili.
Ecco perché non deve stupire che il più grande coleottero d'Europa sia un “cervo con le ali”, o che uno di essi sia un “eremita” dal forte profumo di pesca, o ancora che ne esista un altro dalle antenne molto più lunghe del suo stesso corpo.
Il primo è in realtà Lucanus cervus, detto cervo volante per via delle grosse mandibole dei maschi che ricordano appunto i palchi dei cervi.
Il secondo, Osmoderma eremita, è chiamato comunemente scarabeo eremita o eremita odoroso, a causa del feromone dall'intenso odore di frutta fermentata emesso dal maschio per attirare le femmine.
Il terzo, infine, è Cerambyx cerdo (cerambice della quercia o longicorno maggiore), appartenente alla famiglia dei cerambicidi, coleotteri spesso caratterizzati da lunghe antenne.
Tutti e tre rientrano nel gruppo dei coleotteri saproxilici, ovvero organismi che in almeno un certo periodo del ciclo vitale (in questo caso durante la fase larvale) dipendono dal legno morto o marcescente. Da ciò deriva la loro estrema importanza all'interno del bosco: cibandosi di legno decadente, le larve svolgono un ruolo essenziale nel ciclo dei nutrienti e risultano fondamentali per il funzionamento dell'intero ecosistema forestale. Inoltre, queste tre specie possono essere considerate “specie ombrello”, dal momento che, tutelando loro e gli habitat in cui vivono, ne vengono di conseguenza preservate anche molte altre meno “appariscenti”.
Per questi motivi, Lucanus cervus, Osmoderma eremita e Cerambyx cerdo sono inseriti negli elenchi delle specie protette di una norma dell'Unione Europea, la Direttiva 92/43/CEE, detta Direttiva “Habitat”. Questa Direttiva obbliga gli Stati membri a garantire uno stato di conservazione favorevole per tutte le specie protette presenti in Europa e ad informare l’ Unione Europea tramite dei report da realizzare ogni sei anni.
Nell'estate 2023 si è tenuto il monitoraggio che ha interessato proprio i tre curiosi insetti sopra illustrati. La ricerca si è svolta in diverse aree protette gestite dall'Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso, in una zona del cuneese compresa tra il Bosco del Merlino (Caramagna Piemonte), il Parco di Racconigi e i Boschi di Staffarda (Revello), e ha permesso di ottenere dati accurati e aggiornati sulle popolazioni delle specie target. Tali dati potranno essere utilizzati per ottimizzare la gestione e la conservazione degli ultimi ambienti boschivi di pianura, sopravvissuti alla deforestazione in pochi ed esigui frammenti spesso isolati.
La salvaguardia di questi tre coleotteri, così come di molti altri animali talvolta ingiustamente trascurati o bistrattati, risulta perciò molto importante, perché attraverso lo studio di questi piccoli e preziosi abitanti dei boschi passa il futuro del nostro fragile ecosistema.
(Testo e foto di Paolo Perone)