La fauna
Il Parco del Monviso, le aree protette della pianura e le aree circostanti si estendono dai 3.841 metri s.l.m. della vetta del Monviso ed i circa 250 metri s.l.m. della pianura cuneese. È facile immaginare che, in una tale estensione altimetrica si possono incontrare una gran varietà di habitat e si possono osservare numerose specie animali.
In alta montagna, dove le condizioni di vita sono più difficili, vivono gli animali più grandi del Parco. Pensiamo allo Stambecco, relitto dell’epoca glaciale quando occupava territori ben più ampi, ora confinato nelle aree più fredde mentre, a quote appena inferiori, dove c’è erba, si incontra la Marmotta, il Camoscio o l’Ermellino.
Al di là di queste specie più appariscenti, il vero “tesoro” in fatto di biodiversità è rappresentato dalle specie endemiche, ovvero quelle che, in tutto il mondo, si ritrovano solo in una ristretta area e che pertanto sono molto più facilmente minacciate. Il caso più noto è quello della Salamandra di Lanza, un anfibio che vive nelle zone umide alpine, e che fu descritta per al prima volta negli anni ’80, nella torbiera di Pian del Re.
Anche alcune specie di farfalle ed altri Insetti , vivono solo un una ristrettissima porzione delle Alpi.
I boschi di montagna, come le laricete e le cembrete, ospitano Cervi, Caprioli e Cinghiali. Numerosissime sono poi le specie di uccelli: quella più conosciuta è la Nocciolaia che, nel Bosco dell’Alevé, presenta la più numerosa popolazione delle Alpi occidentali.
In anni recenti, nel Parco, è anche possibile avvistare il Gipeto, che fu oggetto di un programma internazionale di reintroduzione. Il Lupo, invece, è ritornato spontaneamente sulle Alpi da quando, negli anni ’70, era sopravvissuto solamente nell’Appennino centrale. Nel Parco la sua presenza è accertata regolarmente negli ultimi anni, benché avvistarlo resti molto difficile.
Fra le aree tutelate, esistono anche alcune grotte: quella di Rio Martino nell’omonima Riserva Naturale ospita alcuni Pipistrelli , come il Barbastello, che qui si raduna nella più importante colonia svernante d’Italia.
Nella pianura, fortemente antropizzata, il Po e altri corsi d’acqua sono il rifugio di animali acquatici sempre più rari e minacciati come la Trota marmorata e la Lampreda. I relitti boschi di pianura a quercia e carpino, ospitano un’elevata biodiversità soprattutto in termini di fauna legata alla presenza di legno morto, ad esempio insetti come il Cervo Volante. Il valore di questi invertebrati, detti saproxilici, è riconosciuto dalla normativa europea, molti di essi sono inclusi nelle liste rosse internazionali.
Infine le aree di cava naturalizzate, ospitano importanti popolazioni di uccelli acquatici , rappresentando quindi un importante area di sosta durante la migrazione e lo svernamento.
La fauna in numeri
Numero di specie censite nelle Aree protette del Monviso.
Approfondimenti
Le osservazioni degli animali nelle aree protette del Monviso sono raccolte in una banca dati on line che conta oltre 20.000 osservazioni.
Immagine in intestazione di Marco Rastelli