Un tecnico del Parco del Monviso parla al microfono davanti a una classe universitaria, indicando degli appunti proiettati su uno schermo. Accanto a lui, seduto al tavolo con un computer portatile, c’è il professor Stefano Fenoglio che ascolta con attenzione. L’aula è semplice e luminosa, con attrezzatura informatica e materiali di lavoro sul tavolo.

Quali sono i possibili impatti delle attività sportive in montagna sulla fauna protetta?

Quali sono i possibili impatti delle attività sportive in montagna sulla fauna protetta?
Come evitarli?
Come possono gli specialisti dello sport interfacciarsi con gli enti preposti alla gestione della Rete Natura 2000 per organizzare eventi sportivi compatibili con le esigenze di tutela dell'ambiente?

Sono stati questi i temi di una lezione tenuta dai tecnici del Parco del Monviso al Corso di laurea in Scienze e tecniche delle Attività Motorie e Sportive, nella sede cuneese dell'Università di Torino, nell'ambito del corso tenuto dal prof. Stefano Fenoglio.

I tecnici del Parco hanno anche illustrato i passaggi amministrativi per presentare uno screening di valutazione di incidenza per le manifestazioni sportive.

Agli studenti è stato presentato l'esempio del tracciato della 100 miglia del Monviso, la ormai celebre corsa attorno al Re di Pietra, frutto di una collaborazione fra i tecnici del Parco e gli organizzatori dell'evento, per individuare un percorso che non impattasse con gli ambienti frequentati dalla salamandra di Lanza.

L'iniziativa, che si ripeterà alla sede torinese dell'Ateneo nell'ambito di un analogo corso del prof. Tiziano Bo, si è svolta nel quadro delle azioni previste dal progetto europeo Interreg ALCOTRA “GE.CO-Gestione ecologica dei conflitti”. GE.CO mira a migliorare la conoscenza, la conservazione e la rivitalizzazione della biodiversità nelle aree transfrontaliere soggette a vincoli o conflitti d'uso.

In un’aula universitaria, un tecnico del Parco del Monviso presenta al microfono davanti a uno schermo che mostra una diapositiva intitolata “Outdoor e Natura: il punto di vista della biodiversità” di Alessandro Prezzi. Seduto al tavolo, il professor Stefano Fenoglio osserva la scena. Sullo schermo compaiono loghi di vari enti e, sullo sfondo della slide, un’immagine montana. L’ambiente è semplice, con attrezzatura informatica sul tavolo e un armadio di legno sulla destra.

Il progetto dedica una particolare attenzione nei confronti della gestione dei conflitti che possono presentarsi quando vengono messe in atto azioni di tutela di due specie simbolo del territorio transfrontaliero: la Trota fario e, come è avvenuto nell'occasione di cui diamo conto, la salamandra di Lanza.

Il progetto “GE.CO” si concluderà del 2026 e vede coinvolti vari partner italiani e francesi: oltre al Parco del Monviso si tratta di Città Metropolitana di Torino, Parc Naturel Régional du Queyras, Fédération des Hautes-Alpes pour la pêche et la protection du milieu aquatique, École des Mines di Parigi e della società francese Oxalis di Aix-les-Bains, che ha il ruolo di capofila.

Ultimo aggiornamento: 02/12/2025 11:23