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Conclusi i lavori alla struttura del locale escursionistico di Pian del Re

Sabato 26 ottobre i presidenti del Parco del Monviso, Gianfranco Marengo, e dell’Unione Montana Monviso, Emidio Meirone, e il sindaco di Crissolo, Fabrizio Re, effettueranno un sopralluogo congiunto a Pian del Re per prendere atto dell’ultimazione della struttura che è “nata” dalla bonifica e dal recupero dei ruderi dell’ultima casermetta semidistrutta che, fino a pochi mesi fa, stonava nel contesto naturalistico ambientale del pianoro delle sorgenti del Po.
«Il Parco del Monviso e il Comune di Crissolo, con la collaborazione tecnica dell’Unione, hanno recuperato l’ultimo edificio del complesso delle ex casermette, che da anni era in stato di abbandono e ridotto ad un rudere. Con i fondi messi a disposizione dalla Regione Piemonte, dal Parco e dal Comune, si è mantenuta la traccia storica del vecchio edificio, da cui è sorto un prefabbricato che costituirà, dalla prossima stagione estiva, un utile riparo coperto per gli escursionisti presenti e per le persone in attesa di scendere a valle con il servizio di navette» commenta Gianfranco Marengo, presidente del Parco.
La realizzazione è stata curata dall’Unione Montana dei Comuni del Monviso che ha affidato la progettazione agli architetti Stefano Beccio e Paolo Bovo.
I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Nordica Costruzioni Srl, la spesa complessiva dell’opera è di circa 98mila euro.

«Come sindaco di Crissolo sono soddisfatto del risultato ottenuto grazie alla collaborazione tra il comune ed il parco per la realizzazione della struttura a Pian del Re. Dalla prossima stagione estiva avremo un ulteriore locale utile sia per fornire informazioni e che riparo ai turisti. Ritengo che sia buon esempio di lavoro svolto in accordo e con la collaborazione di enti che operano a favore di uno stesso territorio», illustra Fabrizio Re.

Il fabbricato, di cui rimangono in vista i ruderi, fu costruito tra il 1939 e il 1941 nel quadro del programma di difesa del “Vallo Alpino”. Fu realizzato - utilizzando manodopera militare - in muratura di pietrame e con tetto in tegole.
Complessivamente le casermette, poste a fianco della caserma dei carabinieri – oggi colonia alpina – potevano ospitare fino a 50 uomini e 20 muli.
I vari edifici furono incendiati dai tedeschi a fine settembre 1943 e poi quasi distrutti dal bombardamento aereo nazista del 30 giugno 1944 scatenato contro i partigiani della 4° Brigata Garibaldi che occupava l’alta valle.

Dopo il recupero a Centro Visita della casermetta posta a destra della colonia, realizzato dal Parco del Monviso con fondi comunitari nel 2011-2013, fino a pochi mesi fa rimanevano solo più i ruderi e le macerie del fabbricato (di sinistra) che storicamente ospitava le cucine, il forno e magazzini per le truppe presenti a Pian del Re nella seconda guerra mondiale.

«Sono state conservate le murature perimetrali esistenti, consolidate e protette al fine di assicurarne la durabilità. La struttura attuale è stata invece concepita partendo dal sistema progettuale dell’epoca, che prevedeva opere difensive in cemento armato supportate da accasermamenti costruiti con una struttura in pannelli di legno poi rivestita da una lamiera» spiegano i progettisti.
L’intervento, che occupa la volumetria interna del fabbricato originale sorgendo dai muri esistenti e riproponendo la medesima pendenza delle falde dalla copertura ormai perduta, è stato realizzato con il medesimo sistema costruttivo: una struttura portante in pannelli in legno rivestiti da una lamiera grecata zincata e verniciata.
«Particolare attenzione è stata posta alla sostenibilità dei materiali utilizzati, anche il ricorso a sistemi costruttivi prefabbricati per la realizzazione dell’involucro edilizio esterno ha permesso la riduzione dei tempi di posa in opera, riducendo l’impatto del cantiere sull’ambiente circostante. I materiali sono stati scelti tra quelli in grado di garantire la maggiore economicità gestionale e di manutenzione».

Dai tre ambienti originari è stato ricavato un unico locale di 13,76 m per 3,64, per una superficie netta pari a circa 50 metri quadrati.
L’edificio, vista la mancanza di una rete pubblica, utilizzerà l’illuminazione naturale proveniente dalle due porte e dagli otto lucernari posti sul tetto.
Il pavimento è stato realizzato in terra stabilizzata, l’interno è completamente in legno. «Con le economie ancora disponibili contiamo di riqualificare l’area esterna e la zona della sorgente» spiega il sindaco Fabrizio Re.
L’interno sarà arricchito con pannelli informativi su Pian del Re e sul Monviso, essendo prevista la rimozione delle varie bacheche attualmente presenti nell’area della torbiera e del parcheggio auto.
«Per il Parco si tratta del completamento di una serie di interventi svolti in circa 20 anni di attività dell’Ente in quest’area protetta. In particolare questo recupero è stato deciso fin dall’inizio del nostro mandato nel 2016 in accordo con il Comune e, una volta reperiti i fondi, si è riusciti a dare compimento a questo che era uno dei nostri obbiettivi prioritari» conclude il presidente Gianfranco Marengo.

Ultimo aggiornamento: 25/10/2019 22:39