News del 10/12/2017

Changing climate, changing parks

Dedicato agli “scettici”

A quelli che…:
“due anni fa – lo ricordo benissimo - avevo speso meno per il riscaldamento nel mese di novembre: non è vero che fa sempre più caldo…”;
“l’arrivo del vento ha confermato la bontà delle nostre scelte di amministratori responsabili: non occorreva prendere provvedimenti… le polveri sottili se ne sono andate da sole”;
“quest’anno piste aperte prima del solito, altro che riscaldamento globale; ci vogliono un po’ più di risorse per l’innevamento artificiale, piuttosto…”;
“qui da noi nevica e si gela; noi abbiamo bisogno del riscaldamento globale” (fattispecie di pericolosissimo scettico, megalomane, grosso e con il ciuffo, dal grande “fascino” mediatico)

A tutti “quelli che”…dedichiamo queste immagini. E così, per stare al gioco, ribattiamo: non sarà mica “normale” che il 27 di novembre, a oltre 300 metri di altitudine, nel Nord del Piemonte maturino pomodori esposti ai “quattro venti” e ricomincino a sbocciare le rose!

Possiamo continuare a sfogarci aggrappandoci a singoli eventi, con la pretesa che diventino dimostrativi delle più fantasiose teorie.
Sostenuti forse da convinzioni come quelle espresse da un grande scienziato dei nostri giorni, che ci ricorda: “l’anidride carbonica non va demonizzata, è cibo per le piante, e l’effetto serra non va demonizzato…” (http://www.climalteranti.it/category/negazionisti/)
Tuttavia, al termine di un anno nel quale siamo stati invitati a “cambiare” per far fronte, appunto, ai “cambiamenti climatici” (campagna della Giornata europea dei Parchi 2017), possiamo anche fare altre cose. Per esempio:
-riprendere gli argomenti distribuiti in pillole nei mesi primaverili, proprio da questo sito (http://www.parcomonviso.eu/ita/elenconews.asp?id=1&anno=2017);
-riflettere sull’alternativa di considerare le evidenze di tipo statistico, piuttosto che singoli fenomeni, e valutare il recente documento (http://scientists.forestry.oregonstate.edu/) sottoscritto da 15000 scienziati provenienti da 184 Paesi e comprendenti la maggioranza dei Nobel ancora in vita (“mai così tanti esperti riuniti in un solo documento scientifico” si leggeva su una famosa testata “online” circa un mese fa): si tratta di un secondo, autorevole monito all’umanità perché eviti un danno irreversibile al pianeta;
-riconsiderare, possibilmente rileggere e mettere in pratica la “Laudato si’” di Papa Francesco, magari a partire dal calendario del Parco che ci ha accompagnato in questi mesi (proprio sui cambiamenti climatici, il Papa in un intervista ha raccomandato di ascoltare gli “scientifici”)
E poi esigere dagli amministratori della “cosa pubblica” che le strategie per far fronte ai cambiamenti climatici occupino un posto primario nelle politiche dei nostri giorni.

E magari…avere ancora il coraggio di qualche emozione al cader della neve, in alternativa al riempire le pagine dei “social” di maledizioni ed invettive contro chi avrebbe dovuto spalare prima o di più.

Testo e foto di Massimo Grisoli

Saluzzo, 19 dicembre 2017


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