un Gipeto vola davanti ad un panorama montuoso innevato.

Un giovane gipeto in valle Varaita

L'appassionato fotografo Mauro Rotisciani ci ha gentilmente inviato alcune immagini che raffigurano un giovane Gipeto, ripreso nell’alta valle Varaita. Il Gipeto frequenta regolarmente il Parco del Monviso ed è possibile osservalo tutto l’anno, soprattutto nel settore di Vallanta.

Il Gipeto, all'inizio del XX secolo, era completamente scomparso dalle Alpi a causa di una caccia indiscriminata in quanto veniva considerato un pericoloso predatore. Per molto tempo il Gipeto venne descritto nei libri scientifici dell’epoca come un "avvoltoio sanguinario".

In un testo di storia naturale del XIX secolo lo studioso Gotthilf Heinrich Von Schubert scrive: «... ha una forza muscolare incredibile, tanto che può con facilità trasportare agnelli, capre, persino bambini tra i suoi artigli da una montagna all'altra».

Ovviamente questa descrizione non ha alcun fondamento scientifico, in realtà il Gipeto è un innocuo avvoltoio, uno “spazzino”, che si nutre di carogne di animali morti.

Oggi il Gipeto è tornato a popolare le nostre valli grazie ad un progetto di reintroduzione iniziato nel 1986 nel Parco nazionale austriaco degli Alti Tauri.

Negli anni successivi, il progetto di reintroduzione è stato gradualmente esteso a tutta la regione alpina. Il primo rilascio in Francia è avvenuto nel 1987. Nel 1991 è stata la volta della Svizzera, con un sito di reintroduzione nel Parco Nazionale Svizzero e, nel 1994, sono stati effettuati rilasci anche nelle Alpi italiane e in quelle francesi meridionali.

Complessivamente, fino al 2015, 204 giovani gipeti sono stati rilasciati con successo sulle Alpi.

Ultimo aggiornamento: 15/02/2023 08:10