Foresteria dell'Abbazia di Staffarda: foto interna con la sala colonnata piena di pubblico, circa un centinaio di persone.
Un momento del convegno di venerdì 22 ottobre.

Meeting sulla filiera lattiero-casearia: bilancio di un successo

Si è svolta con successo venerdì 22 e sabato 23 ottobre la due giorni dedicata alla filiera lattiero-casearia del territorio del Parco e della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso.

Protagonista delle giornate a Staffarda è risultato il pubblico, attratto anche dalla fiera che nella giornata di sabato ha riempito la corte dell'Abbazia. Attento, curioso e disciplinatissimo ha seguito le degustazioni svolte dai Maestri assaggiatori Onaf con passione, informandosi e vivendo le emozioni che i prodotti presentati hanno continuamente offerto.

«Era la prima volta che un parco organizzava un evento del genere e l’esito è stato ben al di sopra delle nostre più rosee aspettative – si esprime con soddisfazione il presidente del Parco del Monviso, Dario Miretti –. Il convegno di venerdì 22 ottobre ha visto la partecipazione di un pubblico molto più numeroso di quanto ci saremmo aspettati e molto qualificato: sindaci del territorio, associazioni di categoria, rappresentanti di fondazioni bancarie, imprenditori ed esponenti della filiera lattiero-casearia. Li ringrazio tutti per la partecipazione, così come ringrazio per avere partecipato anche il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, dott. Angelo Ferrari. Ringrazio anche tutti i relatori che sono intervenuti e sottolineo che sono particolarmente felice di avere notato, nelle diapositive dei loro interventi, la costante presenza del logo della Riserva MaB del Monviso: un sintomo evidente di come il messaggio dell’importanza di questo riconoscimento, ottenuto grazie al Parco del Monviso, e del suo valore come denominatore comune per la crescita sostenibile del territorio si stia diffondendo. È quello che chiamo “sistema Parco”, una rete virtuosa di contatti e comportamenti che abbiamo messo a disposizione del territorio ai piedi del Monviso, simbolo che ci accomuna e che ci contraddistingue, per il suo sviluppo».

Venerdì 22 ottobre il convegno “La filiera lattiero-casearia, risorsa ecosostenibile per il Parco del Monviso” ha portato l'attenzione sull'importanza economica del settore lattiero caseario come risorsa eco-sostenibile, sottolineando l'importanza di tutti gli attori della filiera.

Più di cento i partecipanti, con una folta rappresentanza delle istituzioni con un Senatore, una Deputata e circa venti tra Sindaci e Assessori comunali, numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo produttivo.

I docenti dell'Università di Torino Giuseppe Zeppa (Tecnologie alimentari) e Luca Maria Battaglini (Produzioni animali) hanno inquadrato il tema relativo all'eco-sostenibilità della filiera, mentre gli esperti del territorio Enrico Surra e Guido Tallone si sono alternati nel descrivere tradizioni e tecnologie di un piccolo ma qualificato universo di allevatori e casari che sanno fare qualità.

Dirigenti di lungo corso come Roberto Chialva (presidente dell'associazione allevatori piemontese), Franco Biraghi (presidente dei Consorzi delle Dop locali) e Matteo Torchio (capo del marketing Inalpi) hanno poi dettagliato le rispettive esperienze, in un contesto particolare qual è l'area del Parco, che dalla piana dei grandi caseifici e delle stalle sempre più green si estende alle valli Po e Varaita dominate dal Monviso, dove la produzione delle razze da latte è arricchita dalla biodiversità di pascoli e foraggi straordinari. Una realtà «che fa onore al Piemonte», ha sottolineato l'Assessore regionale all'Agricoltura Marco Protopapa nel suo saluto.

Di notevole spessore l’intervento di Jean-Charles Arnaud, tra i massimi specialisti francesi del comparto, che ha illustrato il modello del Parc Naturel Regional dell'Haut-Jura, dove agricoltura, zootecnia e formaggi attraverso un circuito virtuoso hanno rilanciato l'economia locale, abbinata al turismo. «Da quanto sentito e visto – ha detto Arnaud – siete sulla buona strada e dovete insistere nella tutela delle vostre tipicità di eccellenza, favorendo il progresso della filiera anche sotto il profilo sociale ed economico».

Sabato 23 ottobre gli stessi attori hanno messo in mostra i loro prodotti sulla piazza di Staffarda, creando una vetrina delle eccellenze del territorio che i visitatori hanno potuto assaporare nelle degustazioni proposte dall'Onaf.

Una ventina gli stand espositivi agroalimentari, ai quali si sono aggiunti diversi produttori di macchinari agricoli e alcuni allevatori, che hanno condotto nelle adiacenze dell’abbazia cistercense di Staffarda una mandria di venti vacche e un gregge composto da diverse centinaia di pecore.

I Maestri assaggiatori dell'Onaf hanno presentato la spettacolare selezione dei formaggi in esposizione e degustazione - oltre cinquanta - che dimostrano la duttilità casearia dell’area. Oltre le grandi Dop del Bra, Raschera e Toma Piemontese, le produzioni dei Nostrali d'alpe e preziosi vaccini affinati, sono giunti caprini accattivanti e freschi, frutto di una saggia e giovane modernità che investe anche i Toumin dal Mel, splendidi vicini di casa del Parco Monviso, a dimostrazione di come l’artigianalità possa essere chiave vincente dell’area pedemontana.

L’ospite caseario d’onore, il Castelmagno, in vetrina con forme di differente stagionatura, ha ingolosito le centinaia di visitatori transitati a Staffarda nella giornata di sabato 23 ottobre. Lo conferma la dichiarazione del neo-presidente del Consorzio Mario Cappa, che si è detto orgoglioso di aver partecipato all’evento con i suoi formaggi.

Ultimo aggiornamento: 26/10/2021 15:13