News del 01/02/2012

Intervista a Dovetta, nuovo Presidente del Parco

Turismo scolastico, progetti transfrontalieri e territorio: questi i primi obiettivi di Silvano Dovetta, presidente del Parco del Po cuneese da una manciata di giorni, che non nasconde l’entusiasmo per il suo nuovo incarico.
'Più passano i giorni, più mi accorgo di quanto il Parco sia attrezzato, e i suoi tecnici preparati, dice, e di quanto l’ente proponga attività importanti per il territorio, quello montano e quello di pianura'.
E ancora: “Condivido la linea adottata finora nella gestione del Parco: attenzione alla salvaguardia del territorio, della vegetazione e della fauna, e alla prevenzione dei comportamenti dannosi”.
Quali sono i settori su cui concentrerà le energie?
“Mi piacerebbe puntare sempre di più sul “turismo scolastico”. Il progetto Ettra per l’educazione ambientale dei ragazzi, su cui continueremo a lavorare e che vorremmo potenziare, solo lo scorso anno ha coinvolto quasi 1300 giovani, impegnati in una settantina di diverse attività.”
Sarebbe importante far conoscere meglio i musei e le strutture del Parco.
“Certamente. Il Parco vanta musei che custodiscono collezioni preziose: i ragazzi devono essere incoraggiati a fruire di questo patrimonio. Il Parco gestisce anche l’Ostello del Po, che potrebbe ospitare le scolaresche in visita e fungere da base per gli scambi culturali. Insomma, ci sono tutte le condizioni per potenziare la collaborazione con le scuole di tutto il Piemonte, e non solo”.
Finora il Parco è stato coinvolto in importanti progetti transfrontalieri. Pensa di continuare in questa direzione?
“Sì, stiamo lavorando su un altro progetto che presenteremo all’Alcotra, assieme al Parco del Queyras, nostro vicino e confinante e di cui conosciamo già le strutture tecniche e politiche, grazie alle attività del PIT: i tecnici dei due parchi si sono già incontrati più volte”.
A che punto è il Piano Integrato Transfrontaliero, il Pit “Monviso: l’uomo e le territoire”, che fa parte del programma di cooperazione Alcotra fra Italia e Francia?
“Il Pit è entrato nella sua fase finale: quattro progetti sono in corso di ultimazione. Quello del turismo ciclabile terminerà in estate, quello ambientale realizzato dal Parco del Queyras e il nostro nella primavera 2013. E’ stata un’iniziativa molto importante soprattutto perché ha visto la partecipazione e il lavoro di tanti partner sui due versanti”.
Quali sono i progetti sull’area di Staffarda, che la Regione ha affidato in gestione al Parco?
“Staffarda è una risorsa importantissima per la molteplicità delle sue caratteristiche, da quelle ambientali e naturalistiche a quelle storiche e agricole. Come concordato con la Regione Piemonte, una particolare attenzione sarà rivolta alle aziende che qui lavorano da generazioni”.
Ci sono altre questioni prioritarie?
“Desidero incontrare i sindaci, sia quelli del Parco che quelli delle cosiddette “aree contigue” di nuova istituzione, per conoscere le loro problematiche. Vogliamo continuare a essere presenti e disponibili e ci piacerebbe convenzionarci per prestare servizi e collaborare, ritenendo che tutta “l’asta” del Po debba rimanere un’area ambientalmente rilevante”.
Proprio in questi giorni apre uno Sportello Forestale nella sede del Parco, in via Griselda, a Saluzzo.
“Sì: si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie sull’applicazione del regolamento forestale regionale, in particolare sui tagli, e presentare le comunicazioni previste dalla normativa. Vogliamo essere vicini al cittadino che ha bisogno, magari, di abbattere qualche pianta, ma vuole farlo nel rispetto del regolamento e della natura”.


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