pesce appoggiato a terra, fuori dall'acqua, su un letto di foglie secche.

Il misgurno, un piccolo grande problema per la fauna dei nostri fiumi

È arrivato anche da noi… dopo essere stato segnalato in diverse parti d’Italia negli ultimi anni, ecco che anche nelle acque del Parco del Monviso è comparso il misgurno. Il suo nome completo è cobite di stagno orientale, mentre quello scientifico è Misgurnus anguillicaudatus, ma al di là di tutte le sue denominazioni, è sempre un bel problema.

Il misgurno è un piccolo pesce dalla forma allungata e vagamente anguilliforme (come richiama il nome scientifico), che alla maturità raggiunge la dimensione massima di 25 centimetri o poco più, caratterizzato da una pelle nuda cioè priva di grandi squame e cinque paia di piccoli barbigli.

È proprio un bel pesciolino, tanto che spesso è stato utilizzato come pesce d’acquario… ma proprio qui risiede la sua pericolosità. Scappato dagli acquari o da altre forme di allevamento, il misgurno, che è originario dell’Asia Orientale, si è adattato alle nostre acque e sta invadendo velocemente fiumi e laghi del continente europeo.

Alla fine degli anni ’90 è stato segnalato per la prima volta in Italia e da una manciata di anni lo ritroviamo sempre più di frequente nelle acque del Parco, nei rii di Staffarda come nel Ghiandone, nel Po e nelle confluenze con i suoi principali affluenti. Questi rinvenimenti destano preoccupazione in quanto il misgurno è un piccolo flagello per la fauna autoctona, poiché compete per le risorse alimentari, mangia le uova delle altre specie e può anche trasmettere malattie e infezioni ai pesci autoctoni.

Alcune campagne di contenimento sono state messe in atto dal Parco e dal progetto LIFE Minnow ma ricordiamoci sempre che il miglior modo di non avere problemi con le specie invasive è quello di… non introdurle in nuovi ambienti!

Per maggiori informazioni sulla diffusione di ittiofauna non locale si rimanda al numero speciale “Pesci esotici. L'invasione silenziosa” di Piemonte Parchi / Centro di Referenza per l'Ittiofauna del Piemonte.

Testo a cura di Stefano Fenoglio, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Torino, DBIOS, e cofondatore del Centro per lo Studio dei Fiumi Alpini - ALPSTREAM del Parco del Monviso.

Ultimo aggiornamento: 02/02/2024 13:18