Progetto Lupo Piemonte
Si è svolto il 26 novembre presso il Museo Naturalistico del Fiume Po, a Revello, un incontro di formazione nell'ambito del protocollo di monitoraggio del lupo in Piemonte, rivolto a tecnici e guardiacaccia dei Comprensori Alpini piemontesi.
I veterinari del Centro Grandi Carnivori della Regione hanno illustrato i dati della presenza del predatore sull'arco alpino piemontese che da alcuni decenni ha ricolonizzato spontaneamente le Alpi, grazie all'arrivo di alcuni individui sopravissuti nell'Italia centrale.
Gli studi genetici sugli escrementi, raccolti nell'ambito del pluriennale Progetto Lupo, hanno consentito di studiare meglio le popolazioni e monitorare gli spostamenti di singoli soggetti, sfatando le credenze che storicamente circondano questa specie, come quella secondo cui i lupi potrebbero un giorno arrivare in gran numero nelle nostre valli. E' dimostrato, infatti, che i branchi di un territorio corrispondente ad una vallata alpina sono costituiti in media da 2 o 3 soggetti, raramente qualcuno in più.
I relatori hanno poi presentato le misure di tutela, finanziate dalla Regione, per consentire agli allevatori di proteggere i propri animali da eventuali attacchi: cani da guardiania, recinti elettrificati ed altri dissuasori, possono essere forniti dalla Regione agli allevatori.
Infine sono state presentate le modalità d’accesso ai finanziamenti del Premio Pascolo Gestito ed agli indennizzi per le predazioni da canidi: non va, infatti, dimenticato che spesso i veterinari della Regione, allertati per l'attacco del lupo, si trovano di fronte in realtà ad attacchi al bestiame causati da cani vaganti che possono costituire un danno per gli allevatori ed un costo per il progetto essendo indennizzati al pari degli attacchi da lupo.
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