
Chi ha visto lo scarabeo eremita?
Buone notizie dal mondo della biodiversità. Un monitoraggio condotto in tre aree protette del Parco del Monviso ha rivelato un segreto ben custodito: la presenza del raro Osmoderma eremita, un coleottero tanto prezioso quanto schivo e che soltanto a fatica si concede agli occhi dei ricercatori.
Questo insetto, noto anche più semplicemente come scarabeo eremita, è una specie prioritaria elencata negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat dell'Unione Europea ed è stato individuato in tre aree boschive di pianura in gestione al Parco del Monviso: la ZSC "Bosco del Merlino" a Caramagna Piemonte, la ZSC "Parco di Racconigi e Boschi lungo il torrente Maira", e il SIC "Boschi e colonie di chirotteri di Staffarda" a Revello. Una circostanza che ha meritato di finire nero su bianco sulla prestigiosa rivista scientifica Fragmenta entomologica dell'Università Roma TRE.
L'importante scoperta è stata effettuata e poi documentata da Paolo Perone, Luca Cristiano, Marco Rastelli e Anna Gaggino (questi ultimi due tecnici del Parco del Monviso) nell'articolo New records of Osmoderma eremita in protected relict forests of Piedmont lowlands (NW Italy), pubblicato nel giugno 2024.
Come si acchiappa uno scarabeo che non vuole farsi vedere?
Trovare questo elusivo insetto non è certo qualcosa che si possa fare con facilità durante una semplice passeggiata nel bosco: non si chiama eremita a caso. Bisogna pianificare bene le cose: in questo caso il monitoraggio è stato condotto in due periodi, durante l'estate del 2021 e del 2023, con l'obiettivo di raccogliere dati in primis sulla presenza e poi su fenologia e rapporto tra i sessi della specie e di consolidarli in un determinato arco temporale.
Ma come si fa a catturare un insetto che passa la maggior parte della sua vita nascosto nelle cavità degli alberi? Con l'inganno olfattivo, naturalmente! I ricercatori hanno sfruttato l'irresistibile richiamo dell'amore, utilizzando trappole innescate con odori che richiamano quelli emessi dai feromoni che i maschi emettono per attirare le femmine.
Questi irresistibili feromoni hanno un profumo che ricorda quello della pesca e che si riesce a riprodurre con il composto chimico gamma-decalattone, presente naturalmente in molta frutta ma che può anche essere sintetizzato e viene utilizzato abitualmente nell'industria alimentare. In pratica, il profumo di pesca per questi coleotteri è come il miglior profumo francese per noi umani.
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