La sala del Centro didattico del Parco del Monviso a Faule, in occasione del seminario

Il Parco del Monviso promuove un’agricoltura seria e rispettosa dell’ambiente

«Abbiamo voluto dare un taglio diverso al ruolo del Parco, più presente in occasione di eventi sul territorio e a sostegno della collettività». Prendendo la parola in avvio dei lavori per i saluti istituzionali, insieme al sindaco di Faule, Giuseppe Scarafia, e al presidente della Proloco di Faule, Danilo Fenoglio, il presidente del Parco del Monviso, Dario Miretti, ha spiegato così l’organizzazione del seminario “Il fiume Po e la sostenibilità ambientale del territorio” che si è svolto sabato 7 maggio a Faule, nell’ambito della 23^ edizione della Festa del Po di Faule.

«L’agricoltura dev’essere fatta in modo serio e rispettoso dell’ambiente – ha continuato ancora Miretti: con l’organizzazione di questo momento, rivolto a tutti ma in particolare modo ad agricoltori e allevatori, sottolineiamo l’importanza di questo concetto e di coloro che lavorano nella filiera. Vogliamo far conoscere il territorio, chi ci vive, chi ci lavora e favorire una frequentazione consapevole nelle nostre aree naturali protette».

Il presidente del Parco del Monviso, Dario Miretti, con un microfono in mano
Il presidente del Parco del Monviso, Dario Miretti

Il seminario, che ha ottenuto un grande successo, al di sopra delle aspettative iniziali degli organizzatori, è stato strutturato in quattro momenti, a cura di diversi relatori e incentrati su aspetti molto specifici.

Tre persone dietro a un tavolo relatori, al di sopra viene proiettata la locandina del seminario in corso
Il sindaco di Faule, Giuseppe Scarafia, introduce i lavori del seminario

Il professor Aldo Molinengo ha avviato i lavori con un intervento legato alla storia agraria del territorio ai piedi del Monviso, uno dei più fertili e produttivi d’Italia, ripercorrendone le evoluzioni e proiettando anche suggestive immagini, talvolta storiche, rappresentative di paesaggi e interventi antropici a sostegno delle attività produttive agricole e zootecniche.

A seguire, Alberto Doretto, ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale e attivo presso il Centro per lo Studio sui Fiumi Alpini - Alpstream, ha focalizzato l’attenzione sulla gestione dei fiumi, che rappresentano solo lo 0,0002 dell’acqua del pianeta, ma ne sono una componente fondamentale, tanto più in un periodo come quello attuale caratterizzato dal riscaldamento globale. Alpstream, progetto sviluppato a Ostana grazie a fondi europei e con il ruolo determinante del Parco del Monviso, rappresenta un caso di eccellenza nell’ambito della ricerca e vi si analizzano le tematiche legate all’acqua in termini di studio, didattica e divulgazione.

Il terzo intervento è stato quello del professor Massimo Blandino dell’Università di Torino - DISAFA, che ha analizzato la situazione delle coltivazioni di cereali, tra produzione, qualità e sostenibilità dei sistemi cerealicoli, alla ricerca di una “agricoltura di precisione” che possa, tra le altre cose, collaborare al contrasto del cambiamento climatico. La situazione attuale delle coltivazioni, che risente tra l’altro in modo pesante dei fenomeni globali come il conflitto in corso in Ucraina, è quella della ricerca, non semplice, di un equilibrio tra la qualità della produzione e la tendenza sempre maggiore alla sostenibilità e alla diminuzione dell’impatto ambientale. Una dinamica incentivata dalle norme europee in materia, ma anche dalle logiche commerciali trainanti che si generano a partire dalle richieste dei consumatori, sempre più consapevoli ed esigenti.

L’ultimo relatore, il professor Silvio Marocco della Scuola di Agraria Salesiana di Lombriasco, ha affrontato il tema della gestione delle “fasce tampone”, fondamentali aree che proteggono i fiumi sotto molteplici aspetti legati alla coltivazioni, con particolare riferimento a quelle che si estendono lungo il Po. Le fasce tampone, che la normativa per la tutela dell’ambiente fluviale chiede siano realizzate e mantenute, sono essenziali per il contenimento degli inquinanti, utili per stimolare la crescita di vegetazione arborea e arbustiva spontanea sulle rive dei fiumi anche in funzione anti-erosiva, e possono diventare possibili corridoi territoriali per una fruizione “dolce”, in chiave turistica ed escursionistica, dei contesti ambientali a prevalenza agricola.

Foto di gruppo con sei persone
Il presidente del Parco del Monviso e il sindaco di Faule in compagnia dei quattro relatori al termine del seminario

I lavori del seminario, moderati dal direttore del Parco del Monviso, dott. Vincenzo Maria Molinari, sono stati introdotti dalla proiezione di video promozionali delle aree protette gestite e del Giro del Monviso, importante itinerario strutturato gestito dal Parco del Monviso che ha anche curato la realizzazione del filmato.

Ultimo aggiornamento: 09/05/2022 16:28