L’Alcotra approva il progetto sulla Riserva della Biosfera del Monviso.
L’Alcotra approva il progetto sulla Riserva della Biosfera del Monviso.
“Il MaB Unesco del Monviso può ora attivare le prime azioni concrete a favore del territorio”, commenta Silvano Dovetta, Commissario Straordinario del Parco.
La Riserva della Biosfera Unesco legata al Monviso ha in questi giorni ottenuto un nuovo importante riconoscimento con l’approvazione del progetto “GouvMab Monviso”, che permette al Parco del Po Cuneese e al Parco del Queyras di accedere all’ultima tornata di fondi comunitari 2007-2013.
“Lo considero un successo ed un buon auspicio per il futuro della Riserva Transfrontaliera, la certificazione Unesco è stata sicuramente importante per ottenere questo primo sostegno comunitario che permetterà di mettere in campo delle azioni concrete del MaB” commenta il Commissario Straordinario del Parco del Po Cuneese, Silvano Dovetta. “Il Comitato di Sorveglianza ha infatti inserito il nostro “GouvMab Monviso” nella ristretta lista dei sei primi progetti approvati in questa prima tornata di valutazioni”.
Il progetto, complessivamente, prevede una spesa di 300.000 euro, equamente divisa sui due versanti. “E’ un importo limitato rispetto ai precedenti progetti, ma adeguato alla situazione finanziaria. I due parchi autofinanzieranno con fondi propri almeno un quarto della spesa, come sempre si cercherà di ottimizzare al meglio le risorse tecniche e quelle finanziarie per ottenere il massimo risultato. L’obiettivo è quello di dare il via definitivo alla fase operativa della Riserva”.
Il battesimo ufficiale, dopo le approvazioni nelle sedute plenarie dell’Unesco a Parigi nel maggio 2013 ed in Svezia nel giugno 2014, è stato celebrato il 6 luglio scorso al Colle dell’Agnello con la presenza dei massimi rappresentanti dell’Unesco, del Ministro all’Ecologia francese Ségolène Royal e dai rappresentanti del Governo Italiano Barbara Degani e Enrico Costa.
“La Riserva della Biosfera che, ricordo, non è un’area protetta ma un territorio certificato dall’Unesco, ha in questa fase iniziale tre principali obiettivi: definire un sistema di gestione, diventare pienamente operativa e far si che il territorio comprenda che costituisce un’opportunità di sviluppo compatibile per tutta l’area.”
Il progetto presentato dai due parchi e appena approvato dall’Alcotra, servirà come sorta di start-up definitivo di tutto il lavoro preparatorio svolto finora.
“Il Piano operativo di gestione è uno strumento che individuerà con precisione obiettivi, priorità, azioni che verranno svolte e, trattandosi di una riserva transfrontaliera sappiamo bene come sia complesso operare tra due stati confinanti ma con normative e sistemi diversi” commenta Dovetta. “Un altro obiettivo è di mettere in rete e condividere le “buone pratiche” e gli studi fatti in questi anni, in modo da passare dal piano teorico a quello pratico. Abbiamo poi la necessità di “comunicare” il ruolo della Riserva, al fine di creare, nell’anno di progetto, la consapevolezza territoriale necessaria per rendere attivo ed operativo il MaB Monviso”.
In ambito promozionale del territorio sono, sempre congiuntamente, previste alcune azioni italo-francesi, come pure, a giorni, verrà dato il via all’iter per l’ottenimento della certificazione della Carta del Turismo Sostenibile, già attiva sul versante francese. “In un paio d’anni avremo un unico territorio transfrontaliero certificato anche in ambito del turismo, sicuramente una carta in più da offrire al territorio vasto del Monviso e del Saluzzese”.
“A questo proposito rimarco l’ottima collaborazione e integrazione tra le nostre attività con quelle dei Comuni dell’area ed in particolare del PTI del Saluzzese, ormai è chiaro a tutti che solo mettendo in rete e agendo insieme si possono ottenere risultati di rilievo”.
In ultimo, l’obiettivo è di portare il Parco, oltre ai compiti istituzionali classici, ad assumere nel breve periodo il ruolo più moderno e attuale, di “agenzia di sviluppo locale” di tutto il territorio che si riconosce nel simbolo geografico del Monviso. “Non va dimenticato che nei prossimi mesi avrà finalmente il via la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 e che il territorio, in questa fase di cambiamenti istituzionali, ha necessità di disporre di strutture con capacità progettuale, organizzativa ed esperienza in materia. Il Parco del Po Cuneese ha dimostrato in questi anni di possedere queste caratteristiche e si mette a disposizione dell’area”, conclude Dovetta.
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