In Piemonte arriva un pericoloso coleottero giapponese
Animali e piante si evolvono, in equilibrio con predatori e parassiti che ne controllano naturalmente la popolazione, ma questo, spesso, non accade con le specie esotiche che, prive di competitori naturali, si diffondono facilmente causando danni agli ecosistemi e quindi anche all’agricoltura.
Legname, piante e derrate alimentari d’importazione non controllati, sono in genere la cause della diffusione d’insetti “alloctoni” provenienti, cioè, da altre regioni del pianeta. Per questo motivo l’Unione Europea con una Direttiva in materia fitosanitaria (Direttiva 2002/89/CE), ha individuato le specie esotiche più pericolose per le quali sono previste misure straordinarie di quarantena.
Fra queste compare la Popilia japonica, un coleottero giapponese della famiglia dei Rutelidi, simile ad un maggiolino, che è stato segnalato recentemente, per la prima volta in Europa continentale, lungo il Fiume Ticino. I danni economici in Nord America, dove l’insetto è presente da alcuni decenni, sono ingenti ed interessano foglie e radici di ben 106 specie di piante fra cui pomodoro, nocciolo, pero, pesco e fragole, per citare solo alcune di quelle di interesse agrario.
Nel tentativo di eradicare questo coleottero, il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte ed il Parco del Ticino hanno attivato una rete di operatori, avvalendosi della collaborazione di altri Enti Parco fra cui il Parco del Po Cuneese: ad oggi sono stati catturati oltre 10.000 esemplari di Popilia japonica manualmente o con l’ausilio di trappole a feromoni. Chiunque avvisti questo insetto in aree nuove rispetto a quelle già conosciute, è invitato a segnalarlo rapidamente all’indirizzo e-mail del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte: entomologia@regione.piemonte.it
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