News del 28/02/2010

Arrivano i colori

Siamo ad aprile eppure le giornate sono ancora scure, spesso uggiose, umide: il 2010 di sole ce ne ha dato davvero poco. Sembra di essere sempre in inverno: soltanto le ore di luce sono aumentate. Non potrebbe essere diversamente. E proprio questo determinerà a breve, comunque e come sempre, la magia della primavera, l’esplosione dei colori.
Come fuoco che cova sotto la cenere, infinite forme di vita attendono di scattare e liberare tutta la loro bellezza. Parliamo dei fiori, dei piccoli fiori di primavera. Saranno loro tra pochi giorni a dire che la stagione del riposo è finita. Lo diranno con un linguaggio di meraviglia. Tanti piccoli fiori, ovunque, a rincorrere, in salita, le giornate che saranno sempre più calde. La primavera parte dalla pianura e subito comincia a correre verso la montagna, verso le quote più alte, dove giungerà tardissimo, a giugno, a luglio in certi luoghi. Percorre alcune decine di metri di dislivello al giorno la bella stagione, e non perde mai tempo: corre sempre, anche nei giorni di festa. Corre sempre fin che sarà tempo di cedere strada nuovamente al freddo; allora la corsa sarà al contrario, sarà il caldo a fuggire.
Ma ora è tempo di gioire, a colori. Anche se, tra i primi fiori, il campanellino è bianco, come pure l’anemone bianca e più tardi le viole bianche. Il blu verrà con le scille, con le epatiche, con le polmonarie, con le viole più classiche e infine con le pervinche. Senza dimenticare il giallo delle primule. Spesso le primule anticipano i tempi, sembrano allergiche al calendario, ma quest’anno la neve le ha frenate, dovranno partire con gli altri; con il giallo alto sui rami dei fiori femminili dei noccioli, con quello dei anemoni ranuncolo, o gialli, e con quello nascosto, ma splendido, in montagna, del cipollaccio stellato. Le colombine cave di colori ne hanno molti, e lo cambiano man mano che i passano i giorni e i loro fiori invecchiano. Senza dimenticare i denti di cane: hanno un nome davvero brutto, ma sono bellissimi e descrivere i loro colori è quasi impossibile, ci vorrebbe un incanto: basti dire che sulla nostra terra, che non conosce i ciclamini, molti li chiamano proprio così, i denti di cane: ciclamini, ciclamini selvatici.
Ma più di ogni altro racconto, a questo punto… guardate le immagini.
(Le foto sono dell’Archivio R. Ribetto)


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