News del 01/02/2010

Progetto ETTRA, altri soldi per il Parco

Sull’importante Progetto ETTRA, rilanciamo le dichiarazioni del Presidente del Parco del Po Cuneese, Emiliano Cardia, pubblicate dal Corriere di Saluzzo.

A poche settimane dall’approvazione del Piano Integrato Transfrontaliero (PIT) Monviso: l’uomo e le territoire, avallato poco più di un mese fa dal Comitato di Sorveglianza, un altro robusto finanziamento è stato ottenuto dal Parco del Po Cuneese sul progetto ""Ettra"" (educazione al territorio transfrontaliera), che vede coinvolti il Parco del Po Cuneese ed il Parco Naturale regionale del Verdon.
Si tratta della bella somma di 291.060 euro che arriveranno al Parco del Po per la realizzazione di questo progetto.
«Siamo molto lieti perché, con il progetto Ettra, il nostro è l’unico Parco in tutta la Regione Piemonte ad aver ottenuto l’assegnazione di fondi Alcotra in questa fase e senza condizioni. Con questi finanziamenti creeremo un vero sistema dell’area protetta esteso ad un territorio vasto, omogeneo ed identitario» sottolinea soddisfatto il presidente del Parco del Po Cuneese, Emiliano Cardia.
Ma che cos’è il progetto Ettra?
«Il contesto territoriale in cui si sviluppa questo progetto è costituito da due aree protette aventi analogie e problematiche similari: il Parco del Po Cuneese ed il Parco Naturale regionale del Verdon, in Francia. L’obiettivo generale del progetto è la promozione di una cittadinanza responsabile, attraverso la conoscenza ambientale, del territorio e dello sviluppo sostenibile, attraverso la valorizzazione del senso di appartenenza, e con la sperimentazione di momenti di partecipazione attiva della popolazione locale» aggiunge ancora Emiliano Cardia.
L’attività prevede la messa in opera di un Comitato tecnico interno ai Parchi promotori, per coordinare e curare l’attuazione dell’intero progetto e l’attivazione di un servizio di gestione, monitoraggio e valutazione. Saranno definiti e realizzati momenti di formazione interna ed esterna ai professionisti che si occupano di educazione al territorio, attraverso corsi teorici, visite sull’area transfrontaliera e partecipazione a convegni ed incontri internazionali.
«Dovremo definire anche dei percorsi di educazione nelle scuole attraverso strumenti e metodologie promossi e realizzati a livello transfrontaliero, con momenti di scambio e visite dei luoghi in Italia e Francia» precisa il presidente del Parco del Po Cuneese.
Ma anche la popolazione locale sarà coinvolta, mediante l’organizzazione di conferenze, incontri, cantieri pratici di conoscenza ed animazioni teatrali diffuse sul territorio.
Il progetto Ettra verrà articolato su due anni, dal 2010 al 2012. Il contributo comunitario è stato si 215.384 euro per il Parco del Po Cuneese, cui si aggiunge un contributo statale di 75.676 euro ed una quota di autofinanziamento di 32.340 euro per complessivi 323.400 euro. Altri 286.380 euro rappresentano l’entità del contributo comunitario al Parc naturel du Verdon, che conterà anche su 100.620 euro del governo francese e 43.000 euro di fondi propri. La sommatoria complessiva porta a 753.400 euro.
Come si diceva Ettra è soltanto l’ultimo importante progetto intrapreso dal Parco del Po Cuneese. Altri interventi sono stati realizzati sul territorio…
«E’ presto per un bilancio definitivo, anche perché molto resta ancora da fare. Posso però dire che in questi ultimi anni sono già stati raggiunti alcuni risultati: dall’inaugurazione e messa in funzione dell’Ostello Pesci Vivi all’inaugurazione del Museo del Piropo di Martiniana Po, per proseguire poi con l’inaugurazione del Centro Escarton a Casteldelfino, della sala Museo della Menta di Pancalieri e l’ultimazione della pista ciclabile di Cavour. Sono stati terminati i lavori per il Centro Didattico di pianura ed è stata ottenuta la gestione dei fondi del Centro Cicogne di Racconigi, sono state create nuove sale, collezioni e ingresso gratuito nei Musei del Parco e avviate con successo iniziative rivolte  alle scuole con migliaia di ragazzi partecipanti, per finire con il Pit ed Ettra» ricorda il presidente Emiliano Cardia.
Per concludere uno sguardo in prospettiva futura.
«Per quanto riguarda il futuro, soprattutto con il Pit, dobbiamo avviare la  sperimentazione del primo contratto di fiume sull’asta del Po ed avviare il progetto di interventi sulla torbiera a Pian del Re e sulla depurazione delle acque dei rifugi. E’in definizione la presa in carico dei terreni di Staffarda e tante altre attività da realizzare» conclude il presidente Emiliano Cardia.
(Nella foto il presidente del Parco del Po Cuneese, Emiliano Cardia, e il presidente del Parco del Queyras, Yves Goic).

daniele isaia


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