News del 22/01/2010

L’Amico Sordone

In inverno, cioè nella stagione non riproduttiva, il freddo, la neve soprattutto, mettono a dura prova gli animali selvatici. Tra gli uccelli molti sono migrati da tempo, alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, verso terre più calde; altri aspettano l’ultimo momento, l’arrivo della neve, anche poca a volte, per spostarsi, magari soltanto scendendo dalle vette più alte per fermarsi a quote dove il freddo è meno pungente e la coltre nevosa meno spessa.
E’ il caso del Sordone, un passeriforme che in estate incontriamo a quote molto elevate, anche oltre i 2500 metri.
In verità è lui che incontra noi, perché essendo perfettamente mimetizzato tra le rocce e la rada vegetazione, lo scorgiamo soltanto quando si invola, e soprattutto perché, all’involo, emette un caratteristico richiamo stridulo che ricorda un po’ quello dell’Allodola.
E’ una protesta per il disturbo che gli arrechiamo, amo pensare: ha molto da fare, lui, non sta andando a passeggio; ha i piccoli nel nido e i tempi sono strettissimi; deve allevarli, insegnare loro a volare e a mangiare da soli prima che arrivi il freddo, e noi, nel silenzio magico dell’alta montagna, gli diamo fastidio, gli facciamo perdere tempo.
Tutto questo non è vero, ovviamente. Lo infastidiamo esattamente come un falco, o una volpe o un elicottero a bassa quota. Ma mitizzare e rendere leggendaria la vita attorno a noi è bello, aiuta a rispettarla con più convinzione.
Si diceva che con il freddo il Sordone scende dalle sue alte pareti di pietra. Capita così di incontrarlo quando meno ce lo aspettiamo, vicino a un muretto o una roccia, su un praticello dove la neve è già sciolta o anche semplicemente è stata tolta dallo spartineve, in una piazzola lungo una strada. Magari è quello che ad agosto abbiamo visto vicino al Buco di Viso.
E’ sempre un incontro emozionante, e spesso è l’unica occasione per osservarlo bene, l’enigmatico e sfuggente Sordone, perché ha sempre una gran fame quando scende a valle, e allora non scappa di furia come d’estate in montagna.
Il Sordone è un passeriforme grande un po’ più di un passero e un po’ meno di un merlo, e anche il piumaggio somiglia a quello dei passeri, però è più colorato, più vario. In particolare ha delle macchie rossiccie sui fianchi, dei puntini bianchi a formare una linea trasversale sulle ali e un bel sottobecco bianco e nero.
Adesso che lo conosciamo, sarà ancora più bello incontrarlo. D’estate in montagna, dove non lo disturberemo e non gli daremo nulla da mangiare, perché in estate cibo ne ha quanto ne vuole. E in inverno non lontano da casa; e con il freddo, se anche gli daremo qualche briciola, senza esagerare, non faremmo nulla di inopportuno.

r. ribetto






NOTA SULLA PUBBLICAZIONE. Questa news è pubblicata a scopo di archivio, le informazioni riportate sono da considerarsi obsolete. Il testo potrebbe far riferimento ad immagini o allegati al momento non disponibili.