News del 26/07/2017

Giovani in vetta

Un avventuroso trekking sotto la pioggia e il vento, una notte al rifugio Vallanta con giochi di luce e incredibili fotografie, l’osservazione astronomica del cielo estivo, un divertente laboratorio di botanica per scoprire la flora alpina e le sue insospettabili strategie di adattamento ad un ambiente estremo come quello di alta quota.
Questa la breve sintesi di due intense giornate vissute in quota da una simpatica combriccola composta da 7 ragazzi e una ragazza del progetto YESS.Costituiamoci, accompagnati dalle ottime educatrici Serena e Arianna e dal personale del Parco del Monviso.
L’iniziativa si è svolta nelle giornate di martedì 11 e mercoledì 12 luglio, all’interno della manifestazione “Giovani in Vetta”, un progetto internazionale coordinato da Alparc, che ha visto coinvolti in contemporanea ragazze e ragazzi di 7 paesi europei (Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia, Svizzera e Romania).
In ogni contesto, i ragazzi hanno potuto sperimentare un momento di vita in montagna per scoprirne la bellezza, le potenzialità ricreative ed educative e trasmettere infine questi valori ai propri coetanei.
Per assolvere a quest’ultimo compito, è stato chiesto ai ragazzi di realizzare opere o performance artistiche e di documentarle fotograficamente o realizzando un video.
Il gruppo “Vallanta”, grazie al supporto del personale del Parco, si è cimentato in una divertente sessione di fotografie notturne utilizzando la tecnica del Lightpainting, dando vita così ad immagini di grande creatività artistica. Non sono mancati scatti crepuscolari per catturare magnifici movimenti delle acque dei torrenti alpini, l’osservazione astronomica del cielo e una copiosissima produzione di video in timelapse.
Non solo un momento ludico, ma anche un’iniziativa dall’intenso valore educativo.
“L’esperienza, della durata di due giorni – racconta Pietro Schwarz, Area Progetti del Monviso Solidale - vissuta da 6 ragazzi di età compresa fra i 16 e i 18 anni non è stata solo positiva ma può davvero rappresentare un inedito modo di intendere l’azione educativa, l’accompagnamento informale, il lavoro di sviluppo di comunità e lo sviluppo del territorio. La montagna può diventare, oltre che luogo di bellezza accessibile a tutti (e già questo basterebbe a giustificare una sinergia fra il parco e il consorzio nato sotto il Monviso), un luogo dove costruire, rafforzare legami, riflettere, riprogettare, ma soprattutto un luogo in cui si condivide fatica per raggiungere un obiettivo che non termina con l’arrivo al Rifugio ma che prosegue soprattutto una volta ritornati a casa.”
Insomma il sentiero come metafora di un percorso lungo, faticoso, ma bello. Un sentiero che, se percorso insieme, ha il potere di cambiare le cose. Anche quelle che pensiamo più complesse. Passo dopo passo. Perché, come direbbe Luigi Zoja, “Bellezza è Giustizia”.
Due giornate che hanno soddisfatto tutti, ragazzi e accompagnatori e che confermano ancora una volta la bellezza e il valore del vivere la montagna a tutto tondo.

(Roberto Ostellino)


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