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I vincitori dei Trofei MaB

Si sono finora svolte cinque edizioni dei Trofei MAB.

Presentiamo i progetti premiati e i vincitori:

I vincitori delle scorse edizioni

2023
Beer tourism / turismo brassicolo intorno al Monviso
(Birre di Confine))
Presentato da un gruppo di tre professionisti del turismo e del settore eventi (Guido Palazzo, Francesca Di Paolo, Michele Donalisio) attivo sul territorio locale e regionale, il progetto è una raccolta di storie che parlano di birre, di birrai e di territori. A partire dal prodotto finito, approfondisce e racconta il percorso fatto per ottenerlo e il luogo in cui il procedimento è stato effettuato. Gli elementi su cui si poggia il progetto sono la coniugazione tra valorizzazione e promozione del patrimonio naturale, culturale e del paesaggio e sostegno alle attività artigianali ed agricole presenti sul territorio della Riserva della Biosfera. Con la modalità del tour turistico guidato, si organizzano visite a campi dove si coltivano le materie prime della filiera brassicola, si incontrano i protagonisti e le storie di questo grande lavoro della terra e poi si dà voce a chi vive e lavora nella Riserva della Biosfera, dai mastri birrai agli artigiani di altre filiere agroalimentari, di lavorazioni tipiche dei territori e, avvalendosi di guide turistiche locali, si aprono piccoli beni artistici o si scoprono le ricchezze storiche ed artistiche. Il pubblico degli itinerari, definiti sentieri, è il medesimo del turismo enogastronomico: i pacchetti turistici sono organizzati per piccoli gruppi, in collaborazione con un tour operator locale, e sono volti alla sostenibilità, anche economica, per i produttori brassicoli, per gli artigiani, per gli agricoltori e per le imprese culturali dell’area transfrontaliera del Monviso. Il progetto Birre di Confine è attivo dal 2021 e ha avuto finora in calendario numerosi tour e visite, con ottima soddisfazione per i turisti e per le realtà coinvolte. I “sentieri” più partecipati sono stati quelli tra il luppoleto e il comune di Piasco, con il suo birrificio e le tipicità gastronomiche. Birre di Confine collabora inoltre con la rete degli eco-attori della Riserva della Biosfera, avendo messo in atto azioni comuni con il laboratorio erboristico artigianale Euphytos di Rossana, già vincitore dei Trofei MaB nel 2019, con Valverbe di Melle e con il Giardino delle Essenze di Lagnasco.

Boulangerie associative et pain cuit au four banal
(Patati et Patapain, Saint Véran)
Il progetto è rivolto alla promozione di un sistema alimentare locale e solidale, attraverso azioni di produzione, distribuzione e vendita ma anche tramite ogni altra modalità che incoraggi lo scambio, l'aiuto reciproco, il rispetto, lo sviluppo artistico, culturale e territoriale, la mescolanza sociale, la convivenza. Inoltre, l’obiettivo a medio termine è quello di organizzare una produzione di segale nel territorio del Comune di Saint Véran, il più alto d’Europa. Infine, il progetto prevede che i proventi della vendita del pane servano ad acquistare materiale per svolgere altre attività, come l’acquisto di una serra per potenziare le coltivazioni agricole, l’attivazione di una produzione di miele e di quella di salumi e insaccati. Di fatto, l’intento è quello di rivitalizzare la produzione agricola in generale di Saint Véran, portando nuova linfa ad un territorio di montagna e favorendo la creazione di opportunità di lavoro sul territorio della Riserva della Biosfera. L’associazione è stata fondata nel 2022 a seguito di alcune iniziative di agricoltura di comunità e, dopo una formazione svolta con la collaborazione dei panettieri di Barati Pain a Baratier, ha iniziato a produrre regolarmente il pane, anche grazie alla disponibilità di un locale idoneo, concesso dal Comune.

2022
Intervall: tra memoria e realtà sui sentieri delle Terre di Mezzo
(APS Rete del Buon Cammino, Villafalletto)
Il progetto “Intervall: tra memoria e realtà sui sentieri delle Terre di Mezzo”, presentato dall’ APS Rete del Buon Cammino di Villafalletto, intende creare un legame positivo tra i territori montani e le zone più prospicienti alla pianura mediante lo sviluppo di un itinerario escursionistico, individuato come elemento di raccordo tra territori e di messa in mostra delle peculiarità artistiche e storiche dei territori delle “Terre di mezzo”, località sovente ritenute “di passaggio” tra un comparto turistico ed un altro che invece hanno valenze ragguardevoli. Nell’ambito dei comuni interessati all’itinerario (Pagno, Venasca, Villar San Costanzo, Roccabruna, Carignano, Dronero, Montemale, Rittana, Valloriate, Gaiola, Borgo San Dalmazzo, Roccavione, Robilante, Boves, Chiusa Pesio, Peveragno, Villanova Mondovì, Monastero Vasco, Vicoforte), sono stati individuati sedici posti tappa che serviranno come luogo di ristoro, informazione e assistenza tecnica, sia per gli escursionisti che per i bikers, contribuendo in questo modo a diffondere la cultura dell’escursionismo e delle reti territoriali esistenti. Il progetto ha tre importanti finalità: la salvaguardia del territorio, la valorizzazione degli aspetti storici e culturali, la ricaduta economica per i gestori di posti tappa e degli agricoltori ed artigiani presenti sul territorio. Sostiene inoltre una molteplicità di situazioni territoriali ancora non contaminate e non toccate dal turismo di massa, che hanno necessità di essere preservate e nello stesso tempo essere sostenute nello sviluppo economico legato al turismo outdoor. La collaborazione avviata dall’Associazione vincitrice con il progetto Terres Monviso crea una ulteriore sinergia importante perché si possa individuare un progetto più ampio di valorizzazione del territorio non solo più montano, ma sicuramente delle Terre di mezzo.

Produire une alimentation saine par des pratiques culturales adaptées à la montagne
(Alpi'Culture, Abriès-Ristolas)
Il progetto “Produire une alimentation saine par des pratiques culturales adaptées à la montagne”, presentato dall’azienda agricola Alpi Culture di Abriès-Ristolas, nasce con un chiaro intento ecologico e di messa in pratica di nuove colture interamente certificate biologiche, in un’ottica di rete orientata alla transizione agroecologica del territorio alpino: è stato avviato nel corso del 2021 con un primo insediamento produttivo su un terreno di circa 2.000 metri quadri ed è proseguito nel 2022 con la coltivazione di verdure sotto serra nella stagione invernale e il successivo piantamento di 200 alberi di piccoli frutti. Oltre alla dimensione produttiva, necessaria per la sua sopravvivenza, il progetto prevede anche azioni di comunicazione e l’allestimento di laboratori sperimentali di agroecologia di montagna, la messa in rete di produttori locali con l’obiettivo di migliorare la collaborazione e con l’intento di proporre un mercato agricolo locale. L’intento del progetto è appunto anche quello di alimentare la conoscenza delle pratiche agroecologiche idonee alle elevate quote delle valli di montagna, in particolare attraverso una componente pedagogica da creare. Infine, per parlare in termini di produzione e di realismo economico e alimentare; l’azienda intende coltivare 4.000 metri quadrati in orticoltura per fornire da quattro a cinque mesi all'anno un mercato settimanale, ristoratori locali e una rete di clienti diretti con cesti di ortaggi settimanali e 12.000 metri quadrati in piccoli frutti, per la produzione di sorbetti e la vendita diretta in fresco o in secco.

2021
Custodi del suolo
(Spazio Vitale, Piasco)
Il progetto “Custodi del suolo”, presentato dall’associazione Spazio Vitale di Piasco, ha una finalità tecnico/pratica e una finalità comunicativa. Da una parte vuole migliorare i suoli del territorio attraverso la diffusione di buone pratiche, dall’altra si rivolge alla sensibilizzazione dei cittadini per fare in modo che si diffonda una più ampia consapevolezza del valore del suolo sviluppando il concetto di “responsabilità del suolo”, con particolare attenzione a proprietari, usufruttuari dei terreni, produttori e consumatori di prodotti agricoli.
Con la creazione della rete dei “Custodi del suolo”, e attraverso il suo sostegno, si intende variare l’approccio al terreno di proprietari o usufruttuari di piccoli-medi appezzamenti di terra, abbandonando la logica che considera il suolo come semplice substrato di produzione. Alcuni “custodi pionieri”, firmatari della Carta dei Custodi del suolo, stanno seguendo un ciclo di dodici incontri di formazione che sono partiti a maggio 2021 e si svilupperanno fino a maggio 2022: negli appuntamenti viene trasmessa la metodologia sul campo e si pongono le basi per creare un tavolo di lavoro, documentazione e studio che contribuisca alla stesura di un dossier e possa diventare veicolo stabile per l’avvicendamento di altri custodi negli anni successivi. Il progetto prevede inoltre sei incontri pubblici dove il progetto verrà presentato alla cittadinanza, condividendo la filosofia agricola e momenti teorico pratici di formazione aperti a tutti, durante i quali le competenze acquisite dai Custodi vengono spiegate e diffuse, con interventi di relatori esterni: hanno già dato il loro contributo l’entomologo Giacomo Olivero, professore scienze naturali e microbiologia, e la biologa Simona Bonelli, professore associato di Zoologia dell’Università di Torino coordinatrice nazionale del progetto europeo sulle farfalle “Butterfly Monitoring Scheme” (eBMS). Nel corso dell’incontro finale a chiusura del primo anno di progetto, che prevederà anche un evento artistico divulgativo, verrà mostrata documentazione delle azioni avviate dai “custodi pionieri”.

Se retrouver en passant par les autres
(Camp de base de la Monta, Abriès-Ristolas)
Il progetto “Se retrouver en passant par les autres”, presentato dal campeggio-ristorante Camp de base de la Monta di Abriès-Ristolas, intende dare visibilità alle azioni di ecosostenibilità applicate al turismo, messe in atto dal campeggio che è il cuore di una rete di attività che collaborano per provare a mettere in atto una visione diversa del concetto di ospitalità turistica.
Ogni anno le attività del campeggio partono a maggio con il pascolo ecologico e la manutenzione del terreno portata avanti con animali locali, cavalli, capre e polli, e la semina di erbe aromatiche e insalate. A fine giugno, con un’escursione someggiata transfrontaliera aperta alla partecipazione del pubblico e utile a mantenere il legame storico con i rifugi italiani, il camping effettua l’approvvigionamento di formaggi nella Conca del Prà, in valle Pellice. Da giugno a settembre si svolge la stagione del campeggio, improntata secondo criteri di eco-responsabilità con ristorazione a filiera corta e a produzione zero rifiuti: nel campeggio non vengono somministrati prodotti provenienti dalla grande distribuzione o in contenitori di plastica o al-luminio. La maggior parte dei prodotti del ristorante, invece, proviene da partner locali: gli stessi prodotti possono essere acquistati dai clienti del campeggio per il proprio consumo. Si crea in questo modo un circolo virtuoso che, oltre a limitare l’acquisto di prodotti implicati nelle logiche della distribuzione commerciale, ad alto impatto ambientale, favorisce il sostegno e il mantenimento dell’economia locale. I rifiuti organici prodotti vengono smaltiti grazie a due maiali, che si cibano anche di rifiuti analoghi prodotti da partner locali.
Nel campeggio è presente inoltre una sauna, alimentata da rifiuti della segheria che non possono essere utilizzati come costruzione, e dai rifiuti di legno depositati dagli abitanti.
Nel corso della stagione, per favorire la creazione di ulteriori legami tra gli utenti del campeggio e la cultura locale si organizzano incontri letterari con autori del posto, residenze teatrali, laboratori per adulti e bambini alla scoperta di tematiche di cultura materiale locale, mostre artistiche, eventi musicali; infine si ospitano interventi di approfondimento a cura del Parc Naturel Régional du Queyras.

Una carrozza chiusa blu trainata da due cavalli davanti a un bungalow; sulla destra una tenda da campeggio
Il Camping de la Monta

2020
Laboratori emozionali del legno
(Naturas, Rossana)
Il progetto intende far sperimentare a adulti e bambini l’emozione della lavorazione manuale del legno, partendo dalle sensazioni trasmesse dagli alberi autoctoni del territorio. I laboratori sono realizzabili in piccoli gruppi e potranno essere organizzati in parchi, boschi, giardini, locali per eventi, musei, rifugi, agriturismi, bed and breakfast e altre strutture, coinvolgendo eventualmente anche altre figure professionali con le loro specifiche competenze. In un lasso di tempo di circa tre ore si terrà la presentazione di alcuni specifici alberi che verranno descritti per le loro caratteristiche botaniche e per quelle legate all’uso tradizione in artigianato e scultura. Si passerà poi ad un approfondimento più “sottile” degli alberi scelti, presentandone le caratteristiche più vibrazionali, che fanno sì che ancora oggi ciascuno di noi si senta più attratto da un tipo di albero piuttosto che da un altro. Ciascun partecipante potrà quindi identificarsi meglio con un tipo di albero tra quelli presentati, sia per le sue caratteristiche fisiche che per quelle caratteriali, e potrà sperimentare la lavorazione del legno di quell’albero specifico, utilizzando dei semplici scalpelli di uso hobbistico e non pericoloso, seguendo le indicazioni fornite dalla conduttrice del laboratorio per eventuali aiuti pratici. L’attività, che potrà essere ampliata con il coinvolgimento di un accompagnatore naturalistico, nel caso sia in programma una passeggiata in un bosco, o un animatore, nel caso ci siano dei bambini nel gruppo, si può organizzare sia in italiano che in francese.

Le plànete
(Associazione culturale Mots et merveilles, Aiguilles)
Il progetto ha l’obiettivo di far conoscere i valori della Riserva della Biosfera esponendo i problemi dei cambiamenti climatici in modo ludico e conviviale attraverso la messa in scena di uno spettacolo teatrale. Una compagnia teatrale del Queyras ha lavorato ad un copione che è stato condiviso con giovani italiani e francesi per far emergere il loro punto di vista in merito a questa importante tematica. Il coinvolgimento dei giovani è strumentale anche a far emergere il valore educativo della pratica teatrale, che può favorire una crescita individuale armoniosa. Compatibilmente con l’evolvere della situazione sanitaria, lo spettacolo sarà messo in scena per la prima rappresentazione ad Arvieux nella primavera del 2021 e nell’estate sarà allestita la versione italiana: seguiranno rappresentazioni sui due versanti della frontiera, con il sostegno dei due Parchi naturali e delle associazioni culturali del territorio.

2019
Profumo delle erbe officinali, essenze del territorio
(Laboratorio erboristico artigianale Euphytos, Rossana)
Il progetto intende far riscoprire un’antica tradizione, un vero e proprio mestiere oggi quasi del tutto sconosciuto: il riconoscimento, la raccolta delle erbe officinali spontanee e il loro uso. Oggi questo settore coinvolge solo pochi addetti ai lavori e il progetto vuole promuovere un’attività di educazione alla consapevolezza e alle conoscenze erboristiche. Queste accrescono sia il contatto con le montagne, i pendii e le rive dei torrenti, ricchi di benefica biodiversità erboristica, sia il legame con le attività locali che operano nella raccolta, essiccazione, trasformazione e confezionamento delle erbe taglio tisana, con quelle che operano nel settore della ricettività, con le scuole del territorio e le associazioni. Il progetto prevede la realizzazione di un ciclo di laboratori sui segreti delle erbe officinali semplici e sconosciute, i loro profumi e proprietà speciali. Le attività, gratuite per il pubblico, saranno realizzate in diverse località comprese nel territorio della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso. Grazie ad essenze pregiate verrà realizzato, passo dopo passo, uno scrigno di profumi balsamici totalmente naturali e privi di sostanze pericolose per l’ambiente e la salute. Ciascun partecipante potrà portare a casa il proprio balsamo e la ricetta per ricrearlo a casa. I partecipanti riscopriranno la ricchezza e il beneficio delle materie prime impiegate per le proprietà aromaterapiche nonché balsamiche e lenitive delle vie aeree.

Francesca Di Paolo racconta l'attività del laboratorio erboristico e il progetto. Immagini di Fabio Ferrero

Ma Quey radio
(Associazione culturale Ma Quey Radio!, Arvieux)
Un progetto radiofonico volto a costituire una radio associativa per le valli del Queyras e del Guillestrois e promuovere la comunicazione e l'informazione sul Queyras e le sue aree circostanti attraverso un programma bilingue alternato, che consenta lo scambio e la condivisione di informazioni tra Francia e Italia. La sfida di questo progetto è rilanciare una dinamica sociale basata sulle relazioni transfrontaliere tra Francia e Italia nel territorio degli storici Escartons, territori montani tra Francia e Italia che godettero di statuti fiscali e politici privilegiati tra il Trecento e il Settecento. In un periodo in cui questo dialogo sembra essersi perso, si vuole tornare a renderlo importante poiché è il substrato del patrimonio storico e immateriale delle valli intorno al Monviso sotto molteplici aspetti: le tecniche di costruzione degli edifici, l'organizzazione sociale e alimentare intorno all’agropastoralismo, la lingua occitana. La radio perseguirà l’obiettivo di rafforzare i legami sociali, il patrimonio, la consapevolezza ambientale, la cultura locale; sarà inoltre un supporto di comunicazione per far conoscere e valorizzare meglio l'immagine del Queyras, la sua storia, il suo potenziale, i suoi abitanti e la loro vita attuale: uno spazio di libertà, dibattito, risate, musica, espressione artistica e scambi.


Per la prima volta, l’edizione 2019 dei Trofei MaB UNESCO ha visto inoltre l’assegnazione di una menzione speciale: l’ha ottenuta il progetto “Economie circolari: materie prime e rifiuti” presentato da Burgo Group SpA, “per un esempio concreto di economia circolare applicata da una grande impresa e per il raggiungimento degli obiettivi UNESCO attraverso l’innovazione tecnologica”, relativamente alla riconversione dell’impianto di Verzuolo.


2018
Masterchef spaccaravioles
(Agriturismo Il Mulino delle Fucine, Casteldelfino)
Il progetto consiste nella realizzazione di otto puntate di un format video incentrato sulla preparazione del piatto tipico dell’alta valle Varaita, le ravioles, da parte di un “concorrente” e sulla sua valutazione da parte di un “giudice” del luogo. Durante l’esecuzione del piatto vengono esposte e promosse le peculiarità del luogo: eventi, bellezze paesaggistiche, attività culturali, attività commerciali e agricole del territorio.
Katia Giordanino racconta l'attività dell'agriturismo e il progetto vincitore 2018. Immagini di Fabio Ferrero

La marche gourmand
(ACSSQ - Association Culturelle Sociale et Sportive du Queyras, Aiguilles)
Il progetto consiste nella realizzazione di un evento incentrato sui prodotti tipici del territorio trasfrontaliero, in continuità ideologica e in attuazione di uno degli obiettivi evidenziati dai partecipanti del primo MaB camp UNESCO per giovani.
Il progetto prevede un campo di soggiorno franco-italiano in Queyras, da tenersi durante le vacanze scolastiche di Pasqua 2019 e rivolto ai giovani che già hanno preso parte al MaB camp UNESCO in valle Varaita nell’estate 2018: durante il campo si svolgerà un workshop finalizzato all’allestimento dell’evento vero e proprio, un mercato dei prodotti gastronomici di qualità del territorio calendarizzato previsionalmente per un fine settimana di maggio 2019.

2017
EFA Fluviale - Valorizzazione delle aree di interesse fluviale
(Istituto Podere Pignatelli, Villafranca Piemonte)
Il progetto EFA Fluviale intende valorizzare le aree di interesse ecologico lungo il fiume Po, attraverso buone pratiche per le aziende agricole sul territorio su come curare e gestire le aree adiacenti il fiume, creando un vero e proprio corridoio ecologico che costeggi il fiume per valorizzare la biodiversità e migliorare la qualità dell’ambiente naturale anche a beneficio della fruizione turistica.

Tutelare la biodiversità delle coltura in relazione al territorio e a chi lo abita
(Le Potazer du Villard, Guillestre)
Il progetto, presentato dall’omonima azienda agricola di Guillestre dove si pratica la permacultura, propone di rafforzare il legame dell’azienda con il territorio e le persone che lo vivono. Attraverso la conservazione delle sementi e delle varietà di ortaggi ed erbe tipiche della zona viene mantenuta la biodiversità agricola ed alimentare. Il progetto prevede inoltre di migliorare la struttura di stoccaggio dei legumi e implementare un punto vendita diretto, oltre ad alcune migliorie nell’irrigazione e nella fitodepurazione.
Uno dei propositi della fattoria è quello di arrivare all'autosufficienza energetica attraverso:
- la trazione animale;
- l’autoproduzione di semi;
- la creazione di un impianto a biogas di piccole dimensioni per il recupero dei rifiuti organici dalla fattoria;
-l’utilizzo della fitodepurazione

Ultimo aggiornamento: 24/10/2023 15:42