News del 17/04/2018

A proposito della rievocazione della Battaglia di Staffarda

Quello che le cronache non dicono …

è, normalmente, quella parte di verità che compromette l’”audience”, facendo venir meno quel tanto di scandalistico che spesso la alimenta.

Si direbbe sia il caso anche del recente articolo del Corriere di Saluzzo, dal suggestivo sottotitolo “Staffarda: i pipistrelli battono i dragoni rossi”

Ovvero: la storica rievocazione della battaglia di Staffarda è stoppata dalla Regione Piemonte, per salvaguardare dei pipistrelli (e da qui gli scontati giudizi che possiamo immaginare).

Proviamo, dunque, a completare in due passaggi la comunicazione, con qualche elemento in più di conoscenza dei fatti e ad immaginare l’impatto di tale articolo, se venissero a mancare:

1) l’effetto “fulmine a ciel sereno”;
2) l’effetto “dagli all’untore”(nella fattispecie il famigerato “burocrate”).

1) Nella prima parte dell’articolo le informazioni date (e la forma dubitativa che la contraddistingue) portano a definire “inaspettato” il provvedimento con cui la Regione ha posto un vincolo di data allo svolgimento della manifestazione (non vietandolo, si badi bene)

Ma che cosa c’è di realmente “inaspettato” in questa vicenda?
- Non la presenza, nel chiostro dell’abbazia, della colonia di pipistrelli, che è scrupolosamente ed efficacemente monitorata dalla Stazione Teriologica Piemontese (S.Te.P.), almeno dal 2004.
- Non il fatto che si tratta di specie tutelate a livello internazionale: lo attestano le cautele da sempre usate per ogni tipo di intervento dall’Ordine Mauriziano, proprietario dell’abbazia, dall’Amministrazione comunale e dagli operatori turistici, impegnati a valorizzarne la presenza, suscitando interesse e coinvolgimento dei fruitori.
- Non il regime di particolare protezione (proposto Sito di Importanza Comunitaria) di cui gode l’area, a seguito di Deliberazione della Regione Piemonte dell’aprile 2017.

E di più.

Nel 2014 il gruppo storico aveva organizzato la manifestazione a fine estate, “correttamente”, come è scritto nel provvedimento regionale, senza generare alcun problema.

Nel 2016 invece, all’ “ultimo momento” la stessa associazione rendeva noto che la manifestazione si sarebbe svolta nel mese di giugno, chiedendo - su sollecitazione del Sindaco – un parere all’Ente Parco: non avendo – allora come ora – competenza autorizzativa in merito, l’Ente Parco non poté fare altro che ribadire alcune raccomandazioni e segnalare la necessità di calendarizzare i successivi eventi, in accordo tra i soggetti interessati, per garantire la tutela dei Chirotteri.

Nei due anni successivi, non solo i “Boschi e colonie di chirotteri di Staffarda” sono stati proposti quale Sito di Importanza Comunitaria, come detto prima, ma il gruppo storico organizzatore non si è fatto vivo se non di nuovo a “cose fatte”, per chiedere quale sarebbe stata la procedura da seguire per la richiesta di autorizzazione della manifestazione, sempre al mese di giugno. Nella piena consapevolezza, ovviamente, che l’incidenza negativa sulla vita della colonia di pipistrelli, già evidenziata due anni prima, sarebbe emersa in maniera ancora più pressante.

Pare dunque esserci ben poco spazio per la sorpresa; semmai si direbbe “inaspettato” il fatto che il gruppo storico, che organizza con maestria ed efficacia eventi del genere, abbia ignorato l’invito fatto due anni prima a collaborare nell’individuazione di una soluzione alternativa a quella proposta.

2) Per quanto riguarda l’effetto “dagli all’untore (ovvero al burocrate)”, la tesi conclusiva dell’articolo è che la battaglia si sia giocata sulle carte: una battaglia, quindi, per sua natura impari.

Si tratta invece di una battaglia culturale. E nell’attesa di conoscerne il vincitore, normative democraticamente prodotte tutelano specie ed habitat.

Nella colonia di chirotteri il periodo “metà maggio-fine luglio” è quello in cui è previsto che anche le “mamme-pipistrello” partoriscano e svezzino i loro piccoli in “santa” pace (dove, se non nel chiostro di un’abbazia?); di conseguenza, spari, musiche, luci e gli “allegri baccani festaioli” citati nell’articolo devono essere tenuti distanti: la rievocazione – così come ideata – può essere fatta nei rimanenti mesi dell’anno, oppure lontano da lì.

Altro che battaglia giocata sulle carte burocratiche!

Certo, alla luce di queste considerazioni la vittoria dei pipistrelli sui “dragoni rossi” assume toni molto meno epici di quanto i titoli lascino immaginare; tuttavia, forse, la necessità di corretta informazione è oggi più urgente di quella di nuove “epiche”.

Massimo Grisoli
Direttore del Parco del Monviso


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