News del 14/06/2017

Il 24 e 25 giugno Festa di San Giovanni a Crissolo

A Crissolo quest’anno la festa patronale di San Giovanni, molto sentita dalla comunità, si presenta in una veste completamente rinnovata ed arricchita.
La Pro-loco riprenderà un’antica tradizione, organizzando sabato 24 giugno una serata di festa con grande falò e balli con musica occitana, ai quali, chi lo desidera, potrà partecipare vestito con gli antichi costumi.
La domenica 25 giugno, a partire dalle ore 9 e per tutto il giorno, è prevista, nella via pedonale, la fiera di San Giovanni, come avveniva in passato, con numerose bancarelle che espongono oggetti di artigianato e golosità al cioccolato.
Al pomeriggio verranno riproposti i giochi di una volta, per i bambini e non solo.. : corsa nei sacchi, tiro alla fune, rottura delle pignatte, etc. .
Queste iniziative si aggiungeranno alla celebrazione religiosa che prevede, come consuetudine, sabato 24 giugno alle ore 11 in parrocchia, la Santa Messa con la partecipazione del Vescovo, Monsignor Bodo, con solenne Processione.
La tradizione del falò ha probabilmente delle origini precristiane, forse pagane, per celebrare il solstizio d’estate, data che pressoché coincide con il 24 giugno, festa di San Giovanni: un momento importante all’inizio dell’estate con la notte più breve dell’anno. Il rito serviva per esorcizzare o stemperare la paura del cambiamento, per attraversare una notte carica di energie: sulle colline e sui monti si accendevano fuochi per cacciare demoni e streghe e prevenire le malattie. Non a caso, molti atteggiamenti della Festa furono intesi come pratiche demonizzabili e quindi da esorcizzare tramite la morale della fede cristiana. A livello popolare, però, queste pratiche non si sono spente, conservando alcune caratteristiche: il fuoco, i giochi, le sfilate, le danze.

Tipicamente locale, invece, la credenza che i falò di San Giovanni servissero per conservare i frutti della terra, assicurare buoni raccolti, proteggere il bestiame da tuoni, grandine e malattie. A Crissolo era tradizione che il giorno di San Giovanni i contadini accendessero 4 fuochi ai 4 lati dei campi per invocare la protezione sul raccolto.
Una antica leggenda popolare crissolese legata alla festa di San Giovanni e tramandata oralmente nelle veglie serali, racconta dell’esistenza, nella zona della Sea Bianca, di una vera miniera d’oro, e che per lavorare il prezioso metallo fossero in funzione ben due fonderie, una a Paesana e una a Oncino.
Si dice che siano rimasti, in quella miniera chiamata “Brinduira”, antichi e grandi tesori, nascosti dalle rocce in profonde caverne, che finiscono in un grande bacino pieno d’oro fuso. L’ingresso della grotta è coperto da una grande pietra verticale. C’è un solo giorno all’anno, in cui questa grande porta si apre da sola: è proprio la festa di San Giovanni il 24 giugno.
Le testimonianze dei vecchi affermavano che chi avesse voluto scoprire la porta della “Brinduira” nel giorno in cui si apriva, avrebbe dovuto arrivare lì, davanti al luogo del tesoro, nel momento in cui spuntava il primo raggio di sole. Perché solo in quel momento la porta si sarebbe aperta per richiudersi subito dopo.
Ma...non bisognava dirlo a nessuno.


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